La corruzione politica e il ruolo del dirigente pubblico
Giovedì 16 gennaio 2020 presso l’Aula Grande del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli studi di Pavia in corso Strada Nuova 65 a partire dalle 14 si tiene l’incontro sul tema La corruzione politica e il ruolo del dirigente pubblico.
L’iniziativa proposta fa parte di un progetto interdisciplinare di lungo periodo in materia di Corruzione politica, avviato con una tavola rotonda, tenutasi il 25 ottobre 2018 con la partecipazione di Cristina Barbieri, Emanuela Ceva, Antonio La Spina, Sergio Seminara, Alberto Vannucci, Elio Veltri, Andrea Zatti, e il sostegno dell’Ateneo e di associazioni del territorio (il presidio di Libera, l’Osservatorio di Pavia) e dell’Università (il circolo culturale Giorgio Errera).
Per consolidare quel primo avvio è prevista la realizzazione di uno scritto, in forma di Simposio, che ne riassuma gli esiti generali. Il secondo passo previsto è una nuova tavola Rotonda che affronti la questione, più specifica, de “La corruzione politica e il ruolo del manager pubblico”, una particolare figura professionale a rischio di corruzione.
Il manager pubblico non è un politico inserito nel circuito del sostegno elettorale, ma non è neanche un semplice pubblico ufficiale: è un dirigente che, per il ruolo specifico che occupa, è chiamato a prendere decisioni, in nome e per conto dell’istituzione di cui fa parte, con un certo grado di discrezionalità, e un impatto sociale spesso rilevante.
Se coinvolto in fenomeni di tipo corruttivo la discrezionalità che legittimamente esercita si trasforma in potere arbitrario con un impatto rilevante in diversi settori del sistema politico.
Pur non svolgendo un ruolo di indirizzo politico (che in una democrazia è riservato alle cariche elettive), le decisioni di un manager pubblico possono avere rilevanza politica, per esempio perché incidono sulla distribuzione di diritti ai cittadini.
Il crinale tra funzione amministrativa e attività di produzione politica rende il processo corruttivo che si svolge a questo livello al tempo stesso profondo e sfuggente.
In particolare, esso tende a sfuggire al diritto amministrativo e penale richiedendo così gli strumenti dell’analisi politica e dell’etica pubblica per essere compreso e affrontato.
Il ruolo di un manager può essere – paradossalmente – anche potenziato da una forza corruttiva che intervenga a deviare la natura delle decisioni.
Detto ruolo può, cioè, diventare più politico in ragione degli interessi corruttivi.
In questo senso la corruzione può anche incidere sulla natura del ruolo.
L’evento proposto assumerà la forma di un dialogo tra docenti e studiosi di questa materia (di discipline diverse) e un manager pubblico.