Petizione mobilità fase 2 a Pavia
In seguito all’emergenza Covid-19 le città dovranno affrontare sfide nuove per garantire la mobilità, in sicurezza, dei cittadini.
Le direttive di distanziamento sociale richiederanno misure straordinarie per permetterci di camminare e muoverci in sicurezza in città, sarà necessario scaglionare i movimenti da e per il luogo di lavoro e si dovrà ripensare radicalmente il trasporto pubblico al fine di renderlo usufruibile in totale sicurezza.
Pavia, come molte altre città, è congestionata dai mezzi a motore e non potrebbe sostenere una ulteriore ondata di auto.
Per queste ragioni il gruppo Il Sellino spiritato e FIAB Pavia promuovono una petizione rivolta all’amministrazione comunale di Pavia in cui si chiede di prendere in considerazione le seguenti proposte:
1) La realizzazione, anche in deroga al CdS, di piste ciclo-pedonali di emergenza da realizzarsi a basso costo, come peraltro già in considerazione in diversi comuni italiani (Milano, Roma, Torino, Rimini, solo per citarne alcune). Nello specifico la realizzazione di tali percorsi per collegare le periferie della città al centro storico e agli istituti universitari e ospedalieri (es. via Ferrini, via Fasolo, Via Lardirago, Viale Cremona, Viale Campari, Via Riviera, ecc). Inoltre, instaurare dei percorsi ciclabili di emergenza da/per la stazione centrale di Pavia.
2) È l’occasione per riqualificare zone troppe caotiche della città e che sono dei poli strategici di mobilità. La stazione centrale di Pavia dovrà privilegiare l’accessibilità del trasporto pubblico e della mobilità attiva (pedonale/bici). Le zone immediatamente adiacenti alle scuole dovrebbero essere inibite alla sosta e al passaggio delle auto in modo tale da garantire, attraverso l’occupazione della strada, il distanziamento sociale tra le persone e la sicurezza ciclabile.
3) Il coinvolgimento dei mobility manager di tutte le strutture pubbliche e private (ospedali, università, uffici pubblici, asm ecc) per riuscire a delineare il fabbisogno di “mobilità” dei propri enti. Ricordiamo che il decreto Ronchi del 1998 rende la figura del mobility manager strategica per monitorare e conoscere la mobilità dei propri dipendenti.
4) L’istituzione di un tavolo di lavoro con la società dei trasporti e con le organizzazioni sindacali per meglio orientare frequenze ed orari.
5) Programmare ed istituire corsie preferenziali per il trasporto pubblico che abbiano una continuità di almeno due km.
6) Sostenere, economicamente o con l’acquisto di mezzi di mobilità leggera adatti allo scopo, i molti esercizi commerciali che vogliono poter consegnare i propri prodotti in città e nel centro storico senza dover fare ricorso a mezzi a motore. Valutare la realizzazione di un servizio di delivery gestito a livello centrale e che possa anche avvalersi di personale volontario opportunamente addestrato per la consegna di medicinali e beni di prima necessità alle categorie più a rischio.
7) Lo sviluppo di una nuova applicazione per smartphone per mantenere i cittadini informati, in tempo reale, delle criticità presenti sulla rete dei trasporti e indicare il modo migliore per effettuare lo spostamento desiderato.
8) La promozione, anche tramite incentivi economici da rendere disponibili, di modalità di spostamento con mezzi alternativi e meno impattanti dell’auto privata, come la bicicletta.
9) Il potenziamento sostanziale della rete di bike sharing presente in Città e la realizzazione di accordi con i Collegi cittadini e/o associazioni universitarie per la messa in posa di nuovi stalli per biciclette e la fornitura straordinaria di mezzi per mobilità dolce.
10) Il mantenimento dell’attuale normativa comunale in materia di zone a traffico limitato (ZTL) e regolamentazione dei parcheggi auto in città. Nessun ritorno al passato.
Per firmare la petizione: change.org