#italiakiama, intervista a Federico Sargenti di Supermercato24
Supermercato24 è nato da una startup italiana per offrire ai propri clienti un modo nuovo di fare la spesa proponendosi come personal shopper. « In questo periodo di emergenza – spiega Federico Sargenti, amministratore delegato Supermercato24 – abbiamo vissuto in prima linea il ruolo sociale di un servizio come il nostro: le esigenze delle persone sono cambiate profondamente a causa delle restrizioni in atto, la spesa online non è più un comfort per risparmiare tempo, ma una reale necessità sociale per evitare di uscire di casa, soprattutto per le persone più vulnerabili e più esposte ai rischi del virus. Abbiamo lavorato senza sosta con un solo obiettivo: garantire la sicurezza del servizio a tutte le persone coinvolte – shopper, partner, clienti – e portare la spesa a casa di più persone possibili, in un momento senza precedenti che ha travolto le nostre vite».
Un player digitale in un contesto di emergenza reale, raccontateci secondo voi qual è la marcia in più di Supermercato24 in un’azione di Corporate Social Responsibility ai tempi di Covid-19
La tecnologia ha un potere enorme: in un momento che ha tolto tantissime certezze “reali”, si è rivelata un’ancora di salvezza per permettere alle persone di usufruire di servizi importanti, rimanendo a casa. Il nostro, in particolare, è un modello che integra l’innovazione del digitale con la qualità e la scelta del fisico: un modello che ci permette di offrire la comodità della spesa a domicilio, unita alla qualità del proprio supermercato preferito e alla fiducia di una persona che si occupa con cura della spesa al punto vendita, e non solo della sua consegna. Il personal shopper di Supermercato24, infatti, è un vero e proprio consulente della spesa per coloro che si affidano al servizio: prende in carico l’ordine, si reca al supermercato prescelto per effettuare la spesa e interagisce con il cliente per proporre le sostituzioni di eventuali prodotti mancanti. Credo che questo sia il nostro punto di forza: il potere della tecnologia che semplifica la vita delle persone per qualcosa di tanto importante come effettuare la spesa, che per molti non è un semplice impiccio, ma una vera incombenza. Sapere, tra le inevitabili difficoltà riscontrate in queste settimane, di aver aiutato così tante persone portando loro la spesa direttamente alla porta di casa ci rende ancora più determinati a migliorare e ad ampliare gli sforzi verso le persone più vulnerabili.
Finita l’emergenza, anche alla luce dell’esperienza di #italiakiama, pensate possa essere praticabile lo sviluppo di attività digitali di Crm che supportino le non profit nelle loro azioni più quotidiane e meno emergenziali?
Sì, il nostro obiettivo è proprio quello di ampliare ed estendere le attività intraprese in fase emergenziale, diventando un sostegno concreto per le persone più esposte. Tra i nostri clienti abbiamo anziani, disabili, malati, e vogliamo assolutamente potenziare le agevolazioni per queste fasce. Abbiamo aperto contatti e conversazioni con diversi enti e associazioni, che speriamo di rendere effettive al più presto in questi prossimi mesi.
Siete un brand giovane, ideato e supportato da uno staff di giovani professionisti, quali sono secondo voi le migliori strategie da mettere in campo, a livello di co-progettazione, per essere incisivi anche su di una nazione demograficamente molto più anziana e magari con limitato accesso tecnologico?
Come nel caso di #Italiakiama, la collaborazione con brand di industries diversi, unita alla sinergia con le istituzioni locali e le associazioni no profit, dà modo non solo di raggiungere fasce di popolazione eterogenee ma anche di unire concretamente le forze in tutti i processi (tecnologici, operativi, logistici) aiutando le persone in maniera ancora più efficiente e veloce. Nel concreto, uno strumento che vediamo funzionare molto bene per servire le fasce di popolazione più anziane o meno digitalizzate è quella dell’assistenza telefonica: usare la tecnologia per raccogliere le richieste, ma assistere telefonicamente le persone, una ad una, nell’utilizzo del servizio. La multicanalità, dunque, permette sicuramente di essere più incisivi.
Nella co-progettazione d’attività di Crm cosa il vostro brand profit si porta a casa dalla vicinanza con realtà del non profit e cosa vorreste che le associazioni portassero a casa dalla vicinanza con un importante e innovativo player digitale quale siete voi?
Queste sinergie ci ricordano una volta di più il valore del nostro servizio, del nostro lavoro, degli sforzi compiuti e delle tante sfide che ancora ci aspettano: siamo orgogliosi di poter contribuire, nel nostro piccolo, ad aiutare concretamente le persone e siamo determinati a fare sempre di più. Per quanto riguarda le realtà no-profit con cui entriamo in contatto, ci auguriamo che in noi abbiano visto e continueranno a vedere un partner tecnologico innovativo ma attento all’aspetto umano, su cui poter fare affidamento per aiutare le persone e la comunità in modo ancora più efficiente e capillare.
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