Storie – Combinazione: un adolescente che sceglie di diventare grande
Proprio come un adolescente che diventa grande e si interroga sul futuro, così Combinazione – associazione di volontariato nata a Busto Arsizio nel 2007 dall’idea di un gruppo di amici ventenni – ha affrontato il cambio di passo dettato dall’anagrafe, dall’emergere di nuovi bisogni e dal fare i conti con una Riforma che sta cambiando le regole del gioco. Il tempo di questa storia è il tempo del Covid e il suo senso sta tutto nel diventare grandi.
Perché tirare in ballo proprio la Riforma del Terzo settore? Perché tra le pieghe di articoli di legge, nuovi codici e obblighi, si cela infatti la scelta tra scomparire, sopravvivere o crescere. Nel caso di questa realtà la scelta è stata quella di crescere e la risposta è arrivata a suon di formazione, analisi e decisioni. In mezzo ci è messa anche una “fusione”, capitata quasi per caso, ma che ha aiutato a ragionare sul senso di unire le forze.
A raccontare sono Samuele Gallazzi (presidente), Maria Grazia Pizzi (segretaria) e Michela Bussolari (referente progetti di accoglienza). Ragazzi diventati adulti con una loro professione e figli a carico, ma insieme fin dall’inizio nel pensare, ideare e realizzare progetti missionari nel Sud del mondo e nel mettere in atto progetti di accoglienza, animazione liturgica e iniziative con le scuole sull’intercultura a casa nostra. In numeri stiamo parlando di una realtà fatta da 26 soci volontari, due dipendenti part time, che gestisce tre appartamenti destinati alla prima accoglienza di una dozzina di persone richiedenti asilo in sinergia con la Prefettura e dopo – la fusione – ha in pancia anche i turni dei volontari per il sostegno di Migrando La Bottega, bottega del commercio equo e solidale che ha sede in via Bellini a Busto.
I mattoncini lego per immaginare il futuro
«Con il rinnovo delle cariche lo scorso anno – dice Samuele- abbiamo cominciato a riflettere sul futuro dell’associazione. La risposta ce la siamo data organizzando un seminario con un formatore che ci ha proposto il metodo cosiddetto Lego serius play».
Si tratta di un metodo finalizzato a sviluppare il pensiero, la comunicazione e la risoluzione di problemi complessi di gestione aziendale attraverso l’impiego del gioco di costruzioni Lego. «E’ stata una esperienza significativa e costruttiva che ci ha permesso di capire meglio chi siamo e dove vogliamo andare, e che ha messo in luce anche alcuni punti inaspettati». A cominciare dalla lettura di quanto successo negli ultimi 4 anni, ovvero da quando nel 2016 questa realtà ha cominciato a lavorare con la Prefettura e si è strutturata con un Consiglio direttivo e con personale a contratto.
«Con il Covid – racconta Maria Grazia – tutta l’attività si è complicata per noi, a partire dalla difficoltà ed impossibilità ad entrare nelle scuole per i progetti di educazione interculturale, ma anche il supporto alla persone che vengono accolte si è complicato. Restano però ferme e solide le motivazioni che ci hanno spinti ad agire fin dall’inizio, ovvero vivere una missione nella nostra comunità». La strada di Combinazione si è anche incrociata con quella di Migrando La Bottega, essendo in città due realtà da sempre vicine. «La gestione dei volontari che si alternano per l’apertura dello spazio commerciale – racconta Samuele – stava diventando un problema: anche in questo caso la Riforma avrebbe imposto un salto di qualità: meglio allora unire le forze ed attuare quella che nei fatti è stata una fusione». Combinazione è diventata “cuore e mente” o – meno prosaicamente – governance e burocrazia garantendo una continuità che altrimenti sarebbe stata a rischio. Il futuro ora è quello della consapevolezza di ciò che si è: una associazione forse piccola nei numeri, ma che opera con le istituzioni, dà lavoro, garantisce accoglienza e non ha perso le sue radici che ancora affondano nel volontariato.