Scuole Aperte Partecipate in rete: l’esperienza dell’Istituto Comprensivo Camozzi di Bergamo
Coltivare gentilezza e cittadinanza attiva nei territori a partire dai più giovani, aiutare le famiglie e attivare collaborazioni nei quartieri, rendere la scuola un luogo aperto e attento al territorio. È questo l’obiettivo dell’esperienza di “Scuole Aperte” promossa dall’Assessorato all’Istruzione del Comune di Bergamo con i nove Istituti Comprensivi della Città e in collaborazione con il Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo. Un percorso di educazione alla cittadinanza e alla coesione sociale pensato per avvicinare i più piccoli e gli adulti che gli stanno intorno all’impegno sociale e ad essere membri attivi della propria comunità, partendo dalle piccole azioni quotidiane, costruendo legami di cura nel territorio e nella scuola. Un percorso che si inserisce anche nel più ampio progetto nazionale “Scuole Aperte Partecipate in Rete” promosso dal Mo.Vi (Movimento Volontariato Italiano) e finanziato dalla Fondazione Con i bambini, che mette in rete le esperienze delle scuole che si aprono alle collaborazioni con il territorio per sviluppare cittadinanza attiva. Il progetto promuove il modello delle Scuole Aperte Partecipate, perché diverse esperienze hanno dimostrato come sia uno strumento efficace e sostenibile per prevenire e contrastare la povertà educativa minorile, spezzare l’isolamento delle famiglie, promuovere inclusione e coesione sociale, generare fiducia e sicurezza. «L’esperienza di ‘Scuole Aperte’ ci insegna che queste azioni sono esperienze di cittadinanza attiva tanto per i ragazzi quanto per gli insegnanti, i genitori e i volontari che provano ad organizzarle – sottolinea l’assessore del Comune di Bergamo Loredana Poli -. Per gli adulti di riferimento è un’occasione per sviluppare la capacità di costruire alleanze che diano vita ad esperienze di crescita per i figli del quartiere, non solo per i propri. Per le scuole è un’occasione per mettersi in gioco su territori educativi che vanno al di là del curriculum scolastico, e nello stesso tempo lo rinforzano. La sfida è quindi quella di coinvolgere sempre più adulti e genitori in processi di questo tipo».
All’interno del progetto la rete bergamasca ha avviato un lavoro di ricerca sulle esperienze che ciascun Istituto del Comune di Bergamo realizza per sviluppare cittadinanza attiva. È emerso un ricco panorama di proposte ed esperienze, talvolta molto diverse tra loro ma accomunate dal tentativo di proporre attività pomeridiane all’interno delle strutture scolastiche attraverso la collaborazione tra scuola, comitati genitori, associazioni e altre realtà del territorio. In questo modo la scuola si apre ai quartieri e costruisce continuità tra la didattica e le attività extrascolastiche, esperienze dove i ragazzi vivono azioni educative e non sono abbandonati a se stessi. Il Centro di Servizio per il Volontariato ha avviato un percorso di accompagnamento, tutt’ora attivo, che coinvolge i nove Istituti Comprensivi della Città per un totale di trenta persone fra dirigenti, insegnanti, genitori, referenti dei servizi comunali e volontari che partecipano alla rete. Nel corso dell’anno scolastico 2020/2021 ha preso il via anche una specifica sperimentazione con l’Istituto Comprensivo Camozzi, attraverso focus group sulla relazione tra insegnanti e genitori, per capire come funzionano e quali necessità prevalgono. Proprio a partire da questa ricerca, il gruppo di lavoro proporrà nel corso di quest’anno scolastico alcune azioni che favoriscano la costruzione di contesti collaborativi tra genitori e insegnanti. «Sono emerse questioni molto concrete su temi come le assemblee, i colloqui, il coinvolgimento dei genitori dentro la scuola – spiega la dirigente Mazzoleni -. Parallelamente i piccoli progetti sono andati avanti nonostante le fatiche dettate dal Covid. Questo ci dice quanto sia importante questo lavoro, perché consente alla scuola di fare un passo in più verso la non autoreferenzialità, ma permette anche un arricchimento reciproco e un allargamento dello sguardo». I temi emersi sono oggi consegnati anche al quartiere attraverso un’installazione di manifesti realizzata dall’artista Paolo Baraldi, perché tutti i cittadini possano entrare in connessione con quello che sta accadendo dentro e fuori la Scuola. «Il nostro Istituto, come anche gli altri del Comune di Bergamo, ha una lunga tradizione di rapporti con il territorio, seppur con formule e proposte differenti – racconta Barbara Mazzoleni, dirigente scolastica dell’Istituto Camozzi –. La condivisione dell’importanza di mantenere le scuole in costante dialogo con quello che accade intorno a loro ha dato vita al progetto Scuole Aperte. Uno spazio di condivisione, di progettazione e di formazione della comunità educante».