Daniela Domestici racconta la fotografia
DANIELA DOMESTICI fotografa specializzata in fotografia terapeutica e direttrice di INSIGHT Foto Festival, è tra le relatrici della serata del 23 maggio dedicata alla proiezione del documentario “Letizia Battaglia – shooting the mafia”, omaggio alla grande fotografa mancata da poco e allo sguardo delle donne che raccontano.
Ci racconti qualche cosa di te e del tuo percorso professionale, come hai scelto di diventare fotografa e quali sono le attività principali del tuo lavoro oggi?
Ho scelto di diventare fotografa dopo una lunga esperienza professionale in altri ambiti. Sicuramente avere intrapreso questa attività in età più matura mi ha permesso di viverla in maniera più consapevole e ha fatto sì che nella fotografia confluissero tante esperienze di vita. La parte del mio lavoro dalla quale traggo maggiori soddisfazioni personali è quella legata all’educazione all’immagine. Accompagnare le persone, soprattutto i giovani, alla scoperta del grande potere che le fotografie possono avere nella nostra crescita personale è impagabile. Insight Foto Festival rappresenta un concentrato di queste esperienze e riuscire a coinvolgere sempre più persone, anche e soprattutto non esperti nel campo fotografico, come studenti o comuni cittadini ci dà la misura della bontà di questa iniziativa.
Donne e ambiente della fotografia, secondo te a che punto siamo?
Io credo che ci sia spazio per chiunque abbia da dire qualcosa che abbia un valore universale e si sganci dall’autoreferenzialità in cui spesso la fotografia si crogiola. Si tratta “solo” di scoprire la nostra unicità, come persone innanzitutto, caratterizzarla ed evidenziarla. E in questo la femminilità può fare una grande differenza.
Fotografie scattate da donne, può esserci un valore aggiunto? Se si qual è?
Tutti abbiamo dentro di noi una parte di sensibilità femminile e una parte di sensibilità maschile, in diversa misura a seconda della nostra personalità e delle nostre esperienze. Nelle immagini, così come nella vita, possiamo far prevalere una o l’alta parte. E questo può fare una grandissima differenza sia nell’approccio con il soggetto ritratto, sia nella scelta del contenuto. Come conseguenza, l’immagine sarà diversa, così come il messaggio che porterà a chi la osserva.
In base alla tua esperienza quale consiglio ti sentiresti di dare a una giovane che vuole approcciarsi alla fotografia professionale?
Credo che sia molto importante spaziare tantissimo all’interno di quanto è già stato fatto in ambito fotografico, studiare i grandi maestri e le grandi maestre della fotografia italiana e internazionale e osservare le tendenze della fotografia contemporanea. Insomma, i piedi nel presente e lo sguardo a 360 gradi su passato e futuro. Oltre ovviamente a tantissima pratica sul campo, guardandosi dentro per scoprire che cosa vogliamo raccontare.
Letizia Battaglia, mancata lo scorso mese, resterà famosa nel settore della fotografia professionale del reportage giornalistico e documentaristico. In vista dell’omaggio che le attribuiremo con l’evento del 23 maggio, credi che come donna e professionista abbia avuto un ruolo di guida per altre donne fotografe? In che modo?
Ritengo che l’insegnamento che possiamo trarre da persone come Letizia Battaglia sia “si può fare”. Il modo migliore per dimostrare che una cosa è possibile, è farla.