Da Centocelle a CentRocelle. Quando la periferia rinasce grazie al vicinato solidale
Un libro (scritto dagli “ultimi arrivati”) racconta come “si sta” nel multietnico quartiere romano dove non si fa integrazione, ma convivenza e coltivare la comunità è cosa quotidiana
Tratto da VDossier
Un’associazione nata nel 2019, sono una quarantina i volontari di questa Aps fondata per portare Centocelle al centro di una diversa narrazione nell’ambito di una nuova idea di città. Vogliono scardinare il luogo comune che vede il non-centro, concetto più ampio del geografico “periferia”, come una zona arida e disagiata e “restituire la dignità che tocchiamo con mano tutti i giorni”, a detta dei tre rappresentanti dell’associazione (CentRocelle), il presidente Andrea Martiri, Valerio Magi e David Kieron Magill. L’impegno dell’associazione si esprime in un caleidoscopio di attività culturali che mischia esplorazioni urbane, presentazioni di libri, seminari e incontri, pubblicazioni. Tutto in direzione contraria alle immagini preconfezionate e intrise di retorica che si affibbiano alle periferie, che la narrazione mainstream descrive come quartieri dormitorio e di marginalità diffusa.
La diffusione del sapere è la cifra distintiva per CentRocelle: visite guidate alla scoperta di particolarità storiche e architettoniche del quartiere, collaborazioni con librerie indipendenti e biblioteche, incontri, progetti, dibattiti. E ora anche la pubblicazione di un libro: “Centocelle Melting Pot. Storie di vita vissuta nel centenario del quartiere (1921 – 2021)”, … dove a parlare è chi di Centocelle non è nativo, ma ci è arrivato come nomade, emigrato, espatriato per poi mettere radici. Dalla sua fondazione Centocelle è un luogo multietnico che ha da sempre accolto quelli che di volta in volta erano “gli stranieri”.
[…] “Centocelle Melting Pot” prende le mosse dalla testimonianza di Orazio, 90 anni, fondatore dello storico bar e presidio di quartiere dal 1956, arrivato da ragazzino dalla Calabria, un immigrato che però poteva servire gli aperitivi a Pier Paolo Pasolini e vedere gli occhi da sognatore di Claudio Baglioni. Nel suo bar ha visto entrare e uscire “un’umanità diversa, a volte simpatica, a volte stramba, a volte pericolosa”.
[…] Ogni storia dà il via a un dialogo perché contiene un germoglio narrativo, un archetipo di viaggio, un prezioso contributo da dare all’immaginario del quartiere. La prefazione è di Carlo Nobili, etnologo e antropologo che vive a Centocelle e che ha dato un contributo scientifico al libro, concepito come una raccolta di storie orali: “La comunità è estremamente interessante, in tutte le generazioni. È una comunità tradizionalmente ribelle, e che ribolle per la sua storia, fatta di migrazioni, trapianti, arrivi e ripartenze continue. La convivenza qui funziona, lo voglio dire piano, ma penso sia meglio che in altre zone di Roma. Uso convivenza, perché integrazione è una parola ambigua, che spesso rischia di confondersi con assimilazione. La diversità è affascinante, va conosciuta, compresa e le va resa dignità. E credo che col nostro libro abbiamo dato un contributo a questo processo”.
[…] I libri possono cambiare la realtà e l’Aps CentRocelle ne è una dimostrazione: nata dal volume “Guida verace di Centocelle” …scritto dallo stesso Martini e che ha messo a sistema alcuni itinerari nel quartiere. Sono iniziate così le prime esplorazioni urbane alla scoperta di edifici storici, street art o nei luoghi che hanno ospitato i set cinematografici…
Molte le sinergie con altre realtà del quartiere, associazionistiche e volontaristiche, tra le quali il Museo Casilino, Fusolab 2.0, le associazioni cattoliche come Borgo Ragazzi Don Bosco, o quelle ambientaliste che hanno il loro focus sul parco e sul suo ecosistema. Riflette Andrea Martiri: “L’importante è fare rete, scambiarci riflessioni, così da invogliare i singoli cittadini, noi tutti, a unirci e a conoscerci. La vita associativa è un percorso che ci fa divenire cittadini capaci di generare convivenze feconde. Per questo è fondamentale il confronto con gli esercenti…e il dialogo con l’amministrazione pubblica…
[…] Nella storia di CentRocelle sembrano riflesse le parole di Renzo Piano del suo articolo Il rammendo delle periferie: “La grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città? Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d’accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie”. I volontari di CentRocelle hanno captato il messaggio.
VDossier è una piattaforma digitale, ma anche un magazine cartaceo nato nel 2010 e oggi diffuso su abbonamento a cadenza semestrale, con una tiratura di 10.000 copie.
L’abbonamento annuale al magazine VDossier ha un costo di 6€ e la sua sottoscrizione garantisce la possibilità di ricevere comodamente a casa due numeri della rivista semestrale.
Per il primo anno CSV Milano regala l’abbonamento