SERVIZIO CIVILE: è uscito il nuovo bando. Cinquant’anni fa la Legge che lo istituiva
La non violenza è apertura all’esistenza, alla libertà, allo sviluppo di ogni essere
Aldo Capitini
Il servizio civile compie cinquant’ anni. Il 15 dicembre 1972 il varo della legge che lo istituiva. Mezzo secolo di storie di giovani che hanno messo a disposizione un anno della loro vita al servizio degli altri. Fresco di pubblicazione ecco il nuovo bando governativo: https://www.politichegiovanili.gov.it/comunicazione/news/2022/12/bando-ordinario-2022/
Fino alle ore 14.00 di venerdì 10 febbraio 2023, è possibile presentare domanda di partecipazione ad uno dei progetti che si realizzeranno tra il 2023 e il 2024 su tutto il territorio nazionale e all’estero. Sono 53 le posizioni sul territorio di Varese Como Lecco con diversi progetti negli ambiti cultura, sociale, assistenza, cittadinanza, educativo.
Ci si candida con SPID sulla piattaforma https://domandaonline.serviziocivile.it
Il 20 dicembre, alle 17, è in programma una call generale informativa online per chi vuole saperne di più sui progetti e come aderire. Qui il link alla piattaforma zoom: https://us06web.zoom.us/j/88219973131
Altri incontri in presenza sono in programma per il 10 gennaio a Saronno, il 12 gennaio a Solbiate con Cagno e, sempre il 12 gennaio, a Montano Lucino.
Il sito www.serviziocivileinsubria.it conterrà tutte le informazioni e i contatti utili aggiornati. Sarà possibile consultare l’elenco e inviare la candidatura (una sola per ciascuna persona), in attesa della fase di selezione e attivazione, verosimilmente a partire dal mese di maggio e per la durata di un anno. Con Francesco Tosi e Mauro Oricchio CSV INSUBRIA sarà a disposizione per il coordinamento e il supporto e per ogni progetto sarà previsto un referente dell’ente di accoglienza che ha in carico la gestione diretta dell’operatore volontario.
LA STORIA DEL SERVIZIO CIVILE
La legge che ha istituito il Servizio civile – ora Servizio civile universale – è stata la tappa finale di un lungo cammino cominciato con i primi casi di obiezione di coscienza alla fine della Seconda Guerra Mondiale. A ricostruire i passaggi che portarono al servizio civile è Mauro Oricchio sul sito www.serviziocivileinsubria.it, una piattaforma operativa e di orientamento per chi è interessato e vuole informarsi per poi intraprendere questa esperienza.
Gli antesignani dell’obiezione di coscienza furono Rodrigo Castiello ed Enrico Ceroni i quali, mossi da una forte convinzione religiosa, si rifiutarono di vestire la divisa militare e imbracciare le armi. Il primo obiettore condannato alla reclusione fu invece Pietro Pinna che, nel 1949, si rifiutò di prestare il servizio militare. Nello stesso anno fu presentata la prima proposta di legge per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza. Gli anni a seguire videro la nascita di movimenti di pensiero pacifista, in particolare negli anni Sessanta. Seguendo l’onda delle contestazioni giovanili e della guerra in Vietnam, le posizioni antimilitariste si andarono strutturando e consolidando.
Il 15 dicembre 1972 fu l’anno dell’approvazione della prima legge in Italia in materia di obiezione di coscienza al servizio militare per motivi morali, religiosi e filosofici. In seguito, viene affermata la pari dignità tra servizio militare e servizio civile riconosciuti entrambi come “forme di difesa della patria” . Nel 2000 venne abolita la leva obbligatoria e, nel 2001, il servizio civile venne allargato anche alle donne.
LA TESTIMONIANZA
Morena Tevisio, responsabile per Csv Insubria dei progetti di Servizio civile, ha raccontato la sua esperienza al quotidiano “La Provincia”: «Ho iniziato a lavorare all’interno del Csv sui programmi comunitari – “fratelli” del Servizio Civile – del Volontariato europeo, oggi Corpo europeo di solidarietà, occupandomene per una ventina di anni. Con la scelta, tra il 2015 e il 2016, del Csv di occuparsi del Servizio Civile (dal 2001 diventato libero e dal 2005 aperto anche alle donne) anche a livello italiano, con un’attività di gestione e non solo di promozione, mi è stato affidato l’incarico di sviluppare questa parte. Man mano l’attività è cresciuta, prevedendo il coordinamento tra le varie realtà che attivano i progetti di Servizio Civile per svariate tipologie di attività».
Morena è da sempre testimone e parte attiva dell’evoluzione e del cambiamento dell’intera struttura e dei vari progetti: «Una delle tante modifiche che sono state introdotte è quella del 2017, che ha trasformato il Servizio Civile in “universale”, cosicché – in teoria – tutti i giovani dai 18 ai 28 anni dovrebbero poter avere accesso a questa possibilità. Nella realtà questo non si è ancora verificato, perché rispetto alle richieste – quest’anno oltre 80mila – i finanziamenti dei dipartimenti ministeriali coinvolti non sono sufficienti, arrivando a coprirne 70mila. L’obiettivo sarebbe arrivare ad una legge che garantisca a tutti coloro che per un anno della loro vita vogliano mettersi al servizio della comunità, attivando allo stesso tempo percorsi di crescita personale, possano farlo.
Grazie ai fondi del Pnrr, intanto, sono state avviate collaborazioni con altri dipartimenti del Consiglio dei ministri, come quello della Transizione ecologica, dello Sport e dell’Ambiente con progetti tematici». Mi piace lavorare in questo settore perché, nato come una scelta di difendere il proprio Paese non con le armi ma con la propria attività, oggi il Servizio Civile è diventato anche un modo per rafforzare il rapporto tra un ragazzo e lo Stato, creare momenti importanti per il territorio e comprendere come funziona il lavoro degli enti no profit e pubblici dietro il versamento di un rimborso per il tempo messo a disposizione».