Storie di concreta solidarietà – quindicesima puntata
Quindicesimo appuntamento con la rubrica Storie di concreta solidarietà, testimonianze e racconti di chi l’Emporio Solidale di Comunità lo vive tutti i giorni: volontari, operatori e destinatari. Storie vuole trasmettere le asperità e la bellezza della solidarietà, affinché tutti i cittadini possano essere testimoni del valore che questa crea nella comunità.
Storie di concreta solidarietà: quindicesima puntata
di Francesco Molesini, CSV Lombardia Sud ETS
Il volontariato contro la solitudine. Di tutti
In questa occasione, le Storie di concreta solidarietà raccontano l’esperienza di Daniela Valli, volontaria che all’interno dell’Emporio Solidale di Comunità si occupa in particolare degli aspetti di comunicazione.
Quale è il senso di comunicare la solidarietà? È giusto, sostiene Daniela, che chi è all’esterno comprenda l’importanza di quello che il gruppo di volontari e la rete del progetto stanno svolgendo, altrimenti nessuno capirà che possono esserci bisogni per cui può attivarsi e che può sostenere. Il volontariato non va tenuto nascosto, anche perché si sta aiutando chi è più in difficoltà, e anche i social possono aprire grandi opportunità in questo senso, ma appunto è fondamentale essere bravi a comunicare con le aziende e i cittadini, alcuni dei quali potrebbero avere bisogno direttamente del servizio dell’Emporio.
Qual è l’urgenza comunicativa del momento? La priorità che Daniela avverte è quella di trovare nuovi volontari per l’Emporio, soprattutto giovani, ai quali spesso non è stata insegnata l’importanza di aiutare gli altri: se i ragazzi ne comprendono l’importanza, possono portare nuove idee e spunti anche ad esempio in attività che possono svolgersi con l’utilizzo del computer.
Ma perché un giovane dovrebbe andare a fare volontariato all’Emporio? Per Daniela il clima familiare che lì si percepisce, sia internamente tra i volontari sia con le persone che usufruiscono del servizio, fa sì che chi entra in questo contesto trovi un clima di fiducia e un gruppo di persone su cui contare, aspetto molto utile dopo il periodo dell’emergenza e l’isolamento a cui siamo stati costretti. Il volontariato arricchisce quindi anche chi lo fa, anche solo per il fatto di condividere un’esperienza di comunità, perché è aiutare gli altri per aiutare se stessi.
Quale è il cittadino che fa al caso dell’Emporio? Più che capacità particolari, Daniela suggerisce che bisogna avere voglia di fare e di mettersi in gioco e a disposizione, e farlo con costanza, anche solo un giorno alla settimana, anche se si è molto giovani (dai 16 anni in su). Chi se la sente può stare in cassa o alla distribuzione del fresco agli utenti del servizio, ma anche chi è più timido può trovare il modo di sentirsi utile, ad esempio con il computer, o andando a ritirare gli alimenti che poi verranno destinati alle famiglie, o pulendo la verdura, o distribuendo le merci negli scaffali. Dal lunedì al sabato c’è sempre da fare, in particolare il venerdì e il sabato mattina che sono i momenti di apertura alle famiglie, ma anche negli altri giorni per la preparazione.
Vivendo l’esperienza dell’Emporio, quello che colpisce principalmente Daniela è il clima di complicità tra i più giovani e i meno giovani, insieme ai rapporti anche scherzosi che si sono creati con le persone che utilizzano il servizio da più tempo; in questa che è anche una risposta contro la solitudine non sempre necessariamente legata all’aspetto alimentare, è bello vedere come i volontari si organizzino e si attivino per venire incontro con il cuore alle famiglie che accedono all’Emporio.
Emporio Solidale di Comunità è una realtà nata dalla volontà di dodici Enti del Terzo Settore (ACLI Sede provinciale di Mantova aps capofila, Agesci Gruppo Mantova 7, associazione Abramo onlus, associazione Agape onlus, associazione Libra onlus, associazione Porta Giulia Hofer Odv, Aval Odv sezione provinciale di Mantova, Centro Aperto Aps, Centro di Aiuto alla Vita, Croce Rossa Italiana Comitato di Mantova, Laboje – associazione di volontariato, CSV Lombardia Sud) e del Comune di Mantova al fine di coordinare le azioni di sostegno alimentare nel capoluogo, affinché queste possano essere sempre più efficaci, efficienti, inclusive ed eque.