I nostri consigli di lettura: La nazione delle piante di Stefano Mancuso
La nostra Biblioteca del volontario racchiude tanti libri con tante storie diverse, titoli importanti di autori e autrici importanti per il mondo del sociale e del terzo settore. Abbiamo deciso di valorizzarli scegliendo quelli che ci sono piaciuti di più, che abbiamo trovato più significativi e più importanti per la nostra crescita e formazione, proponendoveli accompagnati da brevi recensioni preparate da noi.
Il primo libro che vi proponiamo è “La nazione delle piante” di Stefano Mancuso, uno splendido saggio del celebre neurobiologo, che propone otto norme a partire da cui ripensare il nostro posto su questo pianeta, fare scelte diverse con un impatto diverso, nel rispetto e nell’armonia con l’ambiente che ci circonda.
“In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza. Come? Suggerendoci una vera e propria costituzione su cui costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi. Sono otto gli articoli della costituzione della Nazione delle Piante, come otto sono i fondamentali pilastri su cui si regge la vita delle piante, e dunque la vita degli esseri viventi tutti.”
La recensione di Laura Zanoncelli:
Un saggio che muove a riflessioni talvolta sopite, come qualsiasi inaspettato elemento che riesca a stupire e a spostare il cardine su cui ruotano le nostre osservazioni quotidiane.
Stimolante perché amplia il punto di vista antropocentrico ad una diversa visione.
Divertente perché invita ad uscire dalla “propria bolla” e lo fa attraverso il gioco di una costituzione scritta dalle piante, con chiarezza, in maniera sintetica, con citazioni e qualche dato scientifico.
Lettura, secondo me, adattissima ai giovani, agli studenti nelle scuole.
Oltre a rinnovare l’amore per il nostro pianeta, a rinnovare l’appello alla coscienza a fare la nostra parte nel tentativo di salvarlo, suggerisce la cooperazione come schema sociale maggiormente idoneo al progresso della comunità, offrendo un parallelismo con i modelli sociali umani.