Visite studio e formazione, quando l’Europa si respira davvero
I progetti di mobilità Erasmus+ sono un’occasione preziosa di scambio e di formazione in Europa. Conoscere il tessuto locale, le attività delle organizzazioni, partecipare a conferenze e convegni, toccare con mano il senso della reale integrazione, ma anche incontrare e conoscere i colleghi dei Csv provenienti da tutta Italia in contesti formativi e informali: queste le opportunità che hanno arricchito l’esperienza di ciascuno dei partecipanti e che hanno permesso di confrontarsi e scambiarsi preziose informazioni su best practices e obiettivi condivisi. CSV Insubria, in particolare, ha partecipato a tre visite di studio ad Atene (Pireo), Trondheim (Norvegia) e Bruxelles.
Atene: formazione, ma anche esperienze di bellezza e di amicizia
Le operatrici Laura Fagetti e Katia Trinca Colonel sono volate ad Atene per, rispettivamente, un corso sulla digitalizzazione in ambito educativo (ICT in Education) e della comunicazione (“Creativity in a digital word”). Nei gruppi di training hanno lavorato con colleghi e volontari provenienti da Turchia, Lettonia, Finlandia e Italia: una modalità di scambio culturale davvero eccezionale! I nuovi strumenti acquisiti permetteranno di migliorare le attività sul territorio nelle scuole e con minori e giovani, oltre che di aggiornare la comunicazione alle straordinarie potenzialità del digitale. La dimensione internazionale ha inoltre consentito uno scambio di buone pratiche molto arricchente. Tutto ciò in linea con gli obiettivi del progetto “Mobility of learners and staff – Ambito Educazione degli adulti” del Programma Erasmus+ che prevede il trasferimento, miglioramento ed aggiornamento di competenze, metodi innovativi e prassi nel settore della formazione professionale. Oltre alla formazione, preziosi e arricchenti sono stati i momenti di socializzazione e i percorsi guidati nei principali siti archeologici di Atene. Passeggiare sotto le mura del Partenone, visitare il Museo archeologico di Atene o la mostra di arte contemporanea dedicata alla discriminazione e al superamento delle barriere culturali sono state altrettante esperienze uniche che hanno completato e rafforzato le competenze tecniche. Un bagno di bellezza e cultura che, spesso, ha lasciato senza fiato.
Erasmus+ a Trondheim: l’esperienza delle volontarie Alice e Stefania
Erasmus+ è stata anche una fondamentale esperienza di crescita culturale e di apprendimento per due volontarie provenienti da Como. Alice Pistillo e Stefania Curti sono state a Trondheim (Norvegia), capitale europea del volontariato nel 2023, dove hanno potuto toccare con mano una progettazione europea per l’educazione inclusiva nell’ambito sport e disabilità. Entusiaste del loro viaggio, hanno assorbito energie positive attraverso esperienze, incontri, scambi e condivisioni di buone pratiche.
Questa la testimonianza di Alice Pistillo: «Decidere di partire è stata la dimostrazione che ogni tanto avere coraggio, buttarsi nelle cose nuove, uscire dalla propria comfort zone, può fare bene. Sono tornata con il cuore pieno e la testa… beh, quella è rimasta lì a Trondheim, tra le case colorate e le strade ghiacciate, ancora per qualche settimana. Pensavo e ripensavo in continuazione a quello che avevo visto, a quello che avevo ascoltato, a quello che avevo o non avevo capito. Nel mio lavoro, quello da educatrice, è importante avere uno sguardo aperto, che sappia accogliere il nuovo. Ed ecco, questi giorni immersi nelle realtà di volontariato norvegesi mi hanno dato nuovi spunti per il mio lavoro: coordinazione, spirito ed energia. E’ stato bello sapere che nonostante i chilometri, le realtà che riguardano il mondo della disabilità non sono poi così diverse e distanti. Dopo essere stata al “centro culturale Sjiraffen”, ho pensato che alla fine i bisogni delle persone con disabilità, anche se in diverse parti del mondo, si fanno sentire e c’è qualcuno che li ascolta e li accoglie. Le attività e i progetti che ho visto, i volti dei ragazzi e dei giovani adulti con disabilità, degli educatori e dei volontari, mi hanno ricordato tanto i nostri, quelli di Sociolario. Certo i loro spazi sono invidiabili e la loro burocrazia anche, ma chissà che in futuro non nasca qualche bella collaborazione.
Consiglio vivamente di partire per esperienze come queste, dove incontri persone tanto diverse e tanto simili, vivi avventure che non avresti mai pensato di fare, condividi idee e opinioni e soprattutto osservi, ascolti e accogli il nuovo. Per me è stato un vero e proprio momento crescita, personale, sociale e lavorativa. Ringrazio Csv Insubria per avermi fatto vivere un’esperienza così bella e soddisfacente. Ringrazio in particolare Laura, che con la sua energia mi ha spinta a lasciarmi andare e ringrazio Stefania, la mia compagna di viaggio, senza la quale questa avventura non avrebbe avuto lo stesso sapore. E ringrazio la mia amata Cooperativa Sociale Sociolario perché mi sostiene sempre, credendo in me e nel mio lavoro».
Bruxelles
Un altro operatore di CSV Insubria, Stefano Martinelli, ha partecipato ad una visita studio a Bruxelles presso le istituzioni europee il cui tema portante era “Europa, Volontariato, Educazione”.
Cinque giorni con visite alle principali istituzioni europee come Commissione, Parlamento e Comitato Economico e Sociale Europeo e Comitato delle Regioni e ai network della società civile che si occupano di inclusione e apprendimento permanente. Un approfondimento specifico ha riguardato il tema del volontariato nelle istituzioni europee.
“L’occasione della mobilità europea con viaggio a Bruxelles è stata per me un’importante occasione formativa e di relazione – racconta Stefano Martinelli – Ho potuto comprendere a fondo e in maniera esaustiva (per quanto senz’altro ci sia ancora moltissimo da approfondire) i meccanismi di base che regolano le istituzioni europee e il loro senso profondo, studiandone la genesi e l’evoluzione. E’ stata occasione per comprendere la loro importanza per le ricadute sui singoli Stati, ma anche come luogo di mediazione, confronto e individuazione di strategie comuni; il valore come occasione di prevenzione a dinamiche conflittuali, progettazione condivisa e intercettazione dei bisogni comuni e fondamentali a cui tentare di dare risposte. Ho potuto smuovere anche alcuni preconcetti di cui ero portatore, in particolare sul tema delle lobby, da me sempre considerata parola densa di significati negativi e opportunistici, che ho invece reinquadrato come strategia di alleanze e condivisioni (oltre contaminazioni) per raggiungere un obiettivo comune. Accanto a queste occasioni formative ho potuto stringere relazioni significative sia all’interno della rete dei CSV nazionali (era per me la prima occasione vera di confronto con i colleghi di fuori regione…direi di fuori Insubria!), sia a livello di reti europee legate al volontariato e al tema delle Youth Policies, ambito a me molto caro. Volendo quindi fare un bilancio complessivo posso dire che l’occasione è stata importante ed estremamente utile sia in termini di miglior conoscenza delle istituzioni europee, in particolare sui temi legati al volontariato, e del loro funzionamento, sia per le relazioni positive e potenzialmente generative che ho potuto instaurare”.