I nostri consigli di lettura: La società della stanchezza di Byung-Chul Han
La nostra Biblioteca del volontario racchiude tanti libri con tante storie diverse, titoli importanti di autori e autrici importanti per il mondo del sociale e del terzo settore. Abbiamo deciso di valorizzarli scegliendo quelli che ci sono piaciuti di più, che abbiamo trovato più significativi e più importanti per la nostra crescita e formazione, proponendoveli accompagnati da brevi recensioni preparate da noi.
Questa settimana vi proponiamo il libro “La società della stanchezza” di Byung-Chul Han, che si focalizza sul disagio dell’individuo tardo-moderno nella società odierna, caratterizzata dalla prestazione, dalla competizione, dall’appiattimento delle contraddizioni e dal venir meno della negatività. Le analisi sviluppate nei saggi nel libro mettono in luce come l’ossessione dell’iperattività e la tendenza sempre più forte al multitasking arrivino a produrre disturbi di natura depressiva e nevrotica.
“Imparare a vedere significa ‘assuefare l’occhio alla calma, alla pazienza, al lasciar venire a sé’, ossia rendere l’occhio abile all’attenzione profonda e contemplativa, a uno sguardo lento e prolungato…Si dovrebbe imparare a ‘non reagire subito ad uno stimolo, bensì padroneggiare gli istinti che inibiscono, che concludono’. Reagire immediatamente e seguire ogni impulso sarebbe già una malattia, una decadenza, un simbolo di esaurimento.”
La recensione di Ileana Sirtoli:
Vale la pena leggere questo saggio perché analizza tematiche che toccano tutti: L’Estraneo e l’eguale sono due categorie fondamentali per comprendere l’evoluzione della società in cui viviamo, così come la nozione di reazione immunitaria, la positività e la negatività, l’obbligo e l’obbedienza ai quali subentrano il progetto, l’iniziativa e la motivazione. La depressione è la malattia che caratterizza la nostra società: essa deriva da un eccesso di positività e rispecchia un’umanità che fa guerra a sé stessa, in cui ognuno, cercando di essere sempre all’altezza della situazione, si trasforma in un individuo a un tempo isolato e multitasking, possibile soggetto e oggetto di mobbing e di bullismo. Fenomeni che hanno raggiunto una diffusione pandemica. La preoccupazione di vivere bene, nella quale rientra anche una riuscita convivenza, cede sempre più il passo alla preoccupazione di sopravvivere.
Dedicare del tempo per riflettere sulle dicotomie del nostro tempo, può aiutare a rileggere la propria quotidianità sotto punti di vista diversi spiazzanti ma arricchenti.