Salute mentale: il fumetto insegna a parlare di sé agli altri
a salute mentale può somigliare ad un cielo notturno, ad un’isola dei Caraibi, ad un luogo che ci fa sentire a casa. Lo raccontano i fumetti disegnati dagli utenti del Dipartimento di salute mentale, a conclusione del corso svolto in collaborazione con il Centro Fumetto “Andrea Pazienza” di Cremona. Presso l’area di riabilitazione psichiatrica di via Belgiardino, gli aspiranti fumettisti hanno organizzato un momento di restituzione collettiva hanno mostrato ai presenti i lavori realizzati sotto la guida di Stefano Tedeschi, illustratore cremonese e insegnante d’eccezione, ripercorrendo le difficoltà e le scoperte maturate attraverso questa esperienza.
“CI VORREBBE UN FUMETTO AL GIORNO”
C’è chi come Federico aveva già una passione per l’illustrazione e ha trovato nel corso l’occasione per affinare la tecnica e andare oltre, superando i propri limiti. Eugenia ha trovato nell’inchiostro un modo per mettersi alla prova, sperimentando un mondo di completamente nuovo. Maria ha imparato a non temere lo spazio e riempire il bianco che, come ricorda Enrico, a volte può “congelare” la mente. Anche Marcella ha trovato nell’inchiostro l’occasione per superare la paura di mettersi in gioco. Alessandro vorrebbe ripetere questa esperienza, e lancia l’idea di un fumetto-diario: un disegno al giorno, per mettere “nero su bianco” le proprie emozioni e imparare a leggere come cambiano nel tempo. Come una terapia quotidiana, per entrare in contatto con ciò che non si vede ed imparare ad esprimerlo, mostrandolo anche agli occhi di chi non conosce il mondo dei disturbi mentali.
PROTAGONISTI DELLA PROPRIA STORIA
Come afferma l’educatore Francesco Casali, «La giornata di restituzione è stata un’occasione in più per essere protagonisti della propria storia personale, in cui la comunicazione e la condivisione sono parte del percorso di cura. Ci piacerebbe ripeterlo, magari in autunno».
Roberto Pezone, responsabile delle strutture riabilitative della Psichiatria (UOP 29),sottolinea l’importante «funzione anti-stigma» di questa iniziativa, che s’inserisce tra i percorsi attivati presso il Centro diurno (come Arteassieme e le Happy News) per accompagnare le persone ad affrontare i pregiudizi che spesso accompagnano il tema della salute mentale. «Ancora una volta – afferma – l’arte offre l’occasione di trovare la strada per esprimersi e costruire uno spazio aperto agli altri, in cui essere se stessi».