LA STORIA DI UN MURALE
Non credevo che sarei arrivata fino a questo punto: qui, oggi, a raccontarvi la Storia del Murale dei Ragazzi di Senza Frontiere.
Non che non avessi fiducia in noi di Arca ma sapevo, quando ancora era solo un’idea buttata lì dalla coordinatrice Francesca, quanto il progetto fosse ambizioso, ci saremmo imbattuti in limiti e difficoltà, e che non tutto sarebbe dipeso dal nostro impegno.
Ma poi quasi per magia ho incontrato Pierre, street artist poliedrico, dall’animo poetico ed è subito scattata la scommessa: lavorare in team per promuovere un’opportunità creativa ed educativa per i ragazzi di Senza Frontiere con il desiderio di divertirli entusiasmandoli e facendoli lavorare insieme.
Senza conoscerci in quattro e quattr’otto ci siamo trovati a fissare le date del corso di lettering e del murale.
Pierre abita a due passi dalla Comunità Educativa e si è sentito da subito coinvolto fino al midollo. Ha due occhi che brillano ed un sorriso rassicurante e poi un vezzo: una coda raccolta in chignon.
Il 7 maggio è la prima giornata di corso di lettering, il sorriso dei ragazzi ci accoglie e in un minuto la stanchezza di una giornata faticosa si scioglie.
I ragazzi sono diffidenti ed increduli, alcuni svogliati, ma Pierre con maestria pian pianino riesce a coinvolgerli, dobbiamo scrivere delle lettere su un foglio bianco e poi dar loro vita con forme e colori.
C’è chi scrive il nome della mamma, chi della fidanzata ed aggiunge cuori chi invece scrive il nome del proprio campione di calcio.
Simon si diverte nel conoscere diverse tecniche e a pasticciare con colori. Mika adora usare il colore rosso. Anche a Ramu piace il rosso ed è felice di disegnare, Joy invece avrebbe preferito spaziare altrove con la propria creatività oltre i confini della Comunità.
Nel corso della seconda lezione impariamo ad usare le bombolette spray ed è un gran divertimento per i ragazzi, la tristezza che accompagna Joy sparisce quando armato di bomboletta spray colora la sua maglietta bianca preferita.
Infine, durante l’ultima giornata del corso impariamo ad usare i pennelli, Cristina e Pierre esultano nell’osservare le rozze pennellate che prendono nuove forme aggiungendo colori, i ragazzi si fanno rapire dalla pittura e producono dei veri e propri capolavori di arte contemporanea.
Arriva il giorno del murale. Ci ritroviamo nel piazzale della parrocchia che Don Paolo ci ha messo a disposizione, proprio sul ciglio della strada principale.
C’è gran fermento. Alcuni dei ragazzi sono prontissimi in tenuta da lavoro, c’è chi invece si lamenta perché non ama stare tutto il giorno fuori.
Il muro grigio scalcinato ci guarda e ci chiama, è tanto che vi aspetto vestitemi a festa!
Con l’aiuto delle educatrici, predisponiamo scala, pennelli, barattoli di colore.
Il sole ci sorride fra nuvoloni incombenti, passanti e ciclisti incuriositi si fermano a guardare la squadra di artisti chiassosa ed allegra.
Si parte con i rulli, occorre predisporre una base verde, è una gran fatica ma tanto divertimento. I più abili si alternano con lena… qualche sfaticato con braccia conserte guarda con uno sguardo divertito e furbetto. Ramu è felice di vestire a festa il muro bianco.
Joy è entusiasta di sbizzarrirsi con il rullo. Ora si passa al disegno, tracciando le forme con la bomboletta spray.
Disegniamo un’ampolla avvolta da misteriosi rami di foglie.
Dall’ampolla fuoriesce un’Essenza misteriosa che ci distingue e ci accomuna e rivela la nostra presenza.
Monis è soddisfatto del disegno lo affascinano le foglie verdi e nere, anche Amadu è preso dal misterioso disegno.
A sostenere il gruppo arrivano le volontarie Alexandra e Cristina che si lasciano prendere dall’opera e dalla animazione dei ragazzi.
I più precisi fanno le rifiniture e ritocchi, c’è chi invece si adopera per sciacquare i pennelli con cura e riordinare.
Ma presto arriva l’ora di pranzo ed i ragazzi sono affamati, ci ripariamo all’ombra sotto i tendoni, per una pausa veloce, ci aspetta ancora un po’ di lavoro per terminare il Murale.
Sono circa le 15 ed arrivano le prime le referenti dalla Comunità, vestite a festa, sono accolte con battute scherzose e chiassose, poi arrivano Franco il presidente Arca, Peter il vicesindaco di La Valletta Brianza e Don Paolo.
I nostri artisti in erba insieme a Pierre si schierano abbracciandosi con un sorriso complice e soddisfatto davanti al Murale, si percepisce l’agitazione e lo stupore per la solennità del momento, le autorità sono pronte a tagliare il nastro rosso per l’inaugurazione dell’opera.
Issi ed Jose sono sopraffatti dall’ufficialità della cerimonia e si emozionano.
Ci sono tutti gli amici della comunità ad applaudire i ragazzi e ad immortalare l’opera con un turbinio di clik.
La festa inizia sotto i tendoni dell’oratorio dove è allestito un colorato buffet di dolci e bibite preparato dai ragazzi. Arden ammira compiaciuto i tavoli imbanditi ed è soddisfatto del lavoro di squadra.
E poi ci si scatena con i giochi pallavolo, pallone, corse. Ci sono nonni, genitori, ragazzi e ragazze bambini, c’è la gioia e la confusione di persone che amano stare insieme per divertirsi ed accogliere.
In cielo si affacciano nuvoloni neri ma nessuno sembra curarsene.
*i nomi dei ragazzi sono di fantasia
Qui l’articolo in cui avevamo parlato del Progetto Conosciamoci senza Frontiere