I nostri consigli di lettura: Stereotipi a colori
Anche per il mese di febbraio vi proponiamo un libro che abbiamo letto e scelto per voi dalla nostra “Biblioteca del volontario”, un testo che può essere utile a chiunque svolga delle attività educativa a livello professionale ma anche a chi, nel relazionarsi alle altre persone, vuole imparare e a riconoscere i pregiudizi.
“Stereotipi a colori – Piccola guida ai pregiudizi e ai bias cromatici” di Cristina Maurelli e Giuditta Rossi parla del colore che, in quanto codice, non è neutro, ma plasmato dalla nostra esperienza e percezione. Così come il color carne può celare l’idea che il colore della pelle di una persona bianca sia la norma, allo stesso modo anche altri colori possono essere usati in modo arbitrario per definire una persona o una categoria di persone oltre la loro volontà. In questo modo anche il colore diventa uno strumento di stigma, a volte inconsapevolmente. Tra pregiudizi, luoghi comuni e curiosità, il libro permette di ripensare i colori, stimolando pensieri e nuove connessioni con un’attenzione particolare a tematiche di diversità, equità, inclusione e rappresentazione.
La nostra recensione:
“Sono due autrici a offrire riflessioni su tematiche come diversità, equità, inclusione e rappresentazione, dove il colore diventa un mezzo per smascherare bias cognitivi, scavalcare stereotipi di pensiero e discriminazioni, per interrogarsi. Un invito a pensare un mondo migliore, inclusivo, sostenibile e aperto alle diversità. Per proporci una molteplicità di situazioni ci portano, sotto forma di intervista, l’esperienza di persone dal mondo dell’arte, della scienza, della danza.
Il libro è concepito come una guida “giocabile”, le autrici vogliono spingere il lettore a mettersi alla prova, per sospendere il giudizio e aprirsi all’esplorazione. Il formato, prima cosa che mi ha attratta, è tascabile, colorato, simpaticissimo, pensato proprio per essere messo al centro di un di un gioco o una discussione, tra più persone. Mi ha colpito scoprire il progetto precedente delle scrittrici, la campagna “Color Carne” punto di partenza per soffermarsi a notare come banalmente nel mercato circolino una serie di prodotti “color carne”, ma si intende quello della pelle della etnia bianca umana; le altre sfumature di colore della pelle a livello mondiale, umano e animale, non vengono nemmeno prese considerazione. Scardinare l’associazione mentale costruita ed abbinata ad ogni colore, è stato piacevolissimo.”