C’è bisogno di te. Per costruire un mondo più bello e più giusto: la nostra recensione
Titolo: C’è bisogno di te. Per costruire un mondo più bello e più giusto
Autore: Luigi Ciotti con Stefano Garzaro
Editore: Piemme
Edizione: 2023
Il libro è un’intervista che l’autore Stefano Garzaro fa a Luigi Ciotti, un prete che negli anni ’70 diviene sacerdote e che a vent’anni, nel 1965, fonda “Gruppo Abele”, un gruppo di volontariato che si occupa di persone più fragili come: tossicodipendenti, dipendenti dal gioco, migranti e prostitute, di cui in quest’intervista entra nel vivo con racconti di esperienze con cui egli stesso ha potuto confrontarsi, dovendo trattare con persone che hanno avuto quel tipo di esperienza. Un’altra grande lotta che è stata fatta da Luigi Ciotti è stata anche la lotta alla mafia fondando “Narcomafie” nel 1993 e poi “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” nel 1996.
In questo libro don Luigi Ciotti racconta una serie di esperienze di persone che lui stesso ha conosciuto in prima persona, come: tossicodipendenti, emarginati sociali, ragazze e ragazzi migranti che con l’inganno sono arrivati in Italia subendo violenza, ingiustizie e costrette a prostituirsi o sottoposti a maltrattamenti per i quali sono poi morti, ragazzi che per imprudenza hanno commesso reati accidentalmente e che poi sono finiti in prigione dove le condizioni non sono ottimali. Attraverso questi racconti di queste esperienze don Luigi Ciotti ci comunica che mettendoci a confronto con queste dure esperienze, ci si rende conto di quanto in questi tempi sia dura per le persone più povere e finite ai margini della società, e che solo rendendosi conto delle difficoltà che queste persone hanno e confrontandole con le nostre esperienze, si può avere un’idea di come poter realmente contribuire a creare un mondo più giusto.
Con questo libro/intervista Luigi Ciotti lancia un messaggio soprattutto alle generazioni più giovani, volendo anche risvegliare in loro il senso di convivenza civile, per i giovani che commettono reati, sono la scuola e l’educazione ad essere più funzionali e non certo il castigo invocato da molti. Luigi Ciotti vuole inoltre invitare ad essere più solidali tutelando i più fragili in un mondo macchiato da una sfrenata competizione.
Attraverso le storie di questa gente, che è vittima di pregiudizi ed etichette ma pur sempre pronta a riscattarsi, Luigi Ciotti ripercorre anche le fasi della sua vita raccontando di quando ha iniziato il suo percorso di solidarietà negli anni Sessanta a Torino sotto la guida di Michele Pellegrino, il vescovo che spinse per il suo sacerdozio nel 1972. In questo suo percorso don Ciotti si è dedicato tanto a tutte quelle persone vittime di un sistema non corretto e pieno di pregiudizi, ma anche a quelle persone pregiudiziose, vittime anche loro dello sistema primitivo ed ingiusto.
Riprendendo il discorso riguardante i ragazzi in carcere don Ciotti ricorda che l’articolo 27 della Costituzione afferma che la giustizia deve rieducare, ragionando anche sul fatto che le carceri si stanno riempiendo sempre di più di giovani che provengono da luoghi poveri culturalmente, dove è sempre più difficile fare in modo che vengano date loro delle prospettive per realizzare i loro progetti. Il carcere è anche un’enorme spesa economica per lo Stato e che spesso la pena alternativa costa molto meno e ha effetti maggiori ed immediati sulla crescita della persona rispetto alla pena carceraria.
Questo libro vuole anche essere un antidoto al pessimismo presente nella nostra società, ricordando che anche le leggi più ingiuste possono essere cambiate. Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, presidente di Pax Christi dal 1985 al 1993 esortò i giovani a non rinchiudersi in un mondo basato sull’egoismo, sulla feroce competizione, sull’invidia e sull’incapacità di aprirsi agli altri, ma ad appassionarsi alla vita, vivendola fino in fondo in quanto c’è bisogno anche di loro per costruire un mondo migliore e più giusto.
a cura di Nicola Pierini (Redazione CSV Brescia)