La casa di lego: una storia di autonomia, solidarietà e condivisione
La casa di lego: una storia di autonomia, solidarietà e condivisione
“La casa di Lego” è il nome della campagna di raccolta fondi organizzata fra maggio e giugno di quest’anno dalla Cooperativa sociale Il Mosaico Servizi ETS con un obiettivo molto concreto: allestire tre appartamenti in cui ragazze e ragazzi con disabilità possano vivere in maniera autonoma al di fuori delle proprie famiglie.
Il Mosaico Servizi è un ente no-profit che dal 1987 opera a Lodi e nel Lodigiano a sostegno di persone con disabilità, anziani, minori e famiglie in difficoltà, e con questo progetto si è concentrato sulla necessità di supportare le persone con disabilità nel percorso verso l’autonomia, attività per la quale Il Mosaico ha attivi da anni, presso la sua sede di Lodi, i servizi SFA (servizio di formazione all’autonomia) e CSE (centro socio-educativo).
La dimensione dell’autonomia interessa diversi aspetti della loro vita: autonomia nella cura di sé stessi, autonomia nelle relazioni con gli altri, autonomia lavorativa, autonomia nelle scelte e nelle decisioni. Ed uno degli aspetti fondamentali di tale percorso è proprio la possibilità di vivere in maniera autonoma al di fuori del proprio nucleo familiare originario: e si può facilmente immaginare l’importanza di questo percorso anche in vista del momento in cui i familiari non potranno più occuparsi di loro.
Per dare alle ragazze e ai ragazzi seguiti dal Mosaico la possibilità di continuare in una “casa propria” il percorso di formazione all’autonomia iniziato con i servizi SFA e CSE, la cooperativa ha reperito nel centro storico di Lodi tre appartamenti in affitto, tutti localizzati nello stesso stabile, molto carini e completamente ristrutturati dai proprietari ad inizio 2024, adatti ad ospitare dieci persone in maniera stabile e due persone che a rotazione si avvicinano in maniera graduale al percorso di autonomia abitativa.
La raccolta fondi, avviata il 6 maggio di quest’anno, ha raccolto in sei settimane 33.000 euro, a cui si è aggiunto un ulteriore contributo di 5.000 euro da parte della Fondazione Banca Popolare di Lodi.
“La campagna è andata ben oltre le nostre aspettative” afferma Stefano Motta, responsabile marketing e fundraising del Mosaico “e dobbiamo ringraziare, oltre ai disponibilissimi proprietari degli appartamenti, ogni singolo donatore: dal nostro zoccolo duro di affezionati supporter ai numerosi privati cittadini che hanno sposato la nostra causa, dal settore bancario con la Fondazione Banca popolare di Lodi e la BCC Centropadana al settore degli enti no-profit. E in particolare vorrei sottolineare il supporto al progetto da parte di diverse aziende che hanno tradotto in pratica il concetto di responsabilità sociale d’impresa. Si tratta di un tema a cui teniamo molto e che vogliamo ulteriormente sviluppare con il tessuto imprenditoriale del Lodigiano. Non bisogna aver timore di accostare il tema della solidarietà a quello del marketing aziendale: il supporto a progetti sociali è infatti uno strumento molto efficace per portare visibilità e reputazione alle imprese che scelgono di percorrere questa strada, e in tale ottica terzo settore e imprese possono collaborare in maniera molto efficace per perseguire obiettivi comuni”.
Le donazioni raccolte hanno consentito di allestire e arredare i tre appartamenti – per i quali i ragazzi hanno scelto i nomi Avalon, Camelot e Fantasia – e di renderli un ambiente ideale perché i nuovi residenti possano proseguire il loro percorso di vita autonoma, assicurando alle proprie famiglie la necessaria serenità per il futuro. Molti si sono stupiti di quanto siano belli ed accoglienti gli appartamenti, ognuno dei quali è composto da sala e cucina, due camere doppie e due bagni, con impianto di climatizzazione e con un delizioso cortiletto comune, teatro privilegiato di pranzi, cene ed apertivi in compagnia.
“I nostri ragazzi e le nostre ragazze sono felicissimi” aggiunge Fernanda Bardelli, responsabile dell’area Disabilità del Mosaico Servizi “sia per l’emozione delle loro nuove abitazioni, sia per l’ondata di affetto e solidarietà che li ha piacevolmente travolti, sia per il modo in cui sono stati accolti dal vicinato: le passeggiate per le vie del centro sono diventate una delle loro attività preferite, anche per l’interazione che si crea nei confronti degli abitanti del quartiere e dei negozianti. Permettetemi un ringraziamento finale al nostro team di educatori ed educatrici che li seguono quotidianamente con grande spirito di dedizione e – lo tengo volutamente per ultimo per sottolineare la sua importanza – a Bigno Bignami, che ha prestato il suo volto e la sua simpatia ad una campagna che ha avuto grandi risultati anche grazie a lui.”