Assemblea cittadina per l’organizzazione di Carnevall 2025
Immagina di prendere il volo e osservare dall’alto la città
Scopri che certi spazi erano accanto
e vie più brevi li univano
Che c’erano altre geometrie
e connessioni possibili
Che macchie di bosco, di verde, di campi
s’infiltrano, la animano e nutrono
Che grandi spiccano ospedali, scuole, carceri e caserme
E se non li curi
si fanno di sola ombra e troppo pesanti
Prendi il volo! Torna a puntare alto!
Non è una fuga questa
È una scommessa
su ciò che ha covato, si è mantenuto piccolo e al riparo
Ma può spiegarsi di nuovo e mai come prima
Guarda dall’alto la città che segna d’argento il fiume
Che come una freccia ci indica un bene comune
Rigenera il nostro tempo e il nostro abitare
Senza costruire, sprecare e rubare
Guarda dall’alto quanto piccolo umile brulicare
Di lavoro, di sforzi, di sinceri tranquilli abitanti
È loro la città
I tentacoli mafiosi o di pochi potenti non la stringeranno
Guarda come è bella l’Università
Come è luminoso il castello
E come stanno a un passo dal centro le periferie
Vola e ascolta la musica che sale
Dai circoli, dai ritrovi, dalle librerie e dai teatri
Sparpagliati nei quartieri risvegliati
Si vola! Immaginazione come evoluzione!
Per mangiare meglio, per spostarsi meglio,
per curarsi e comunicare meglio
Vola una nave trainata da mille oche
Vola un ippogrifo e ci riporta il senno
Di un vivere comune pieno di umanità e di senso
Sagge faraone, uccelli di bosco e di palude,
fantastici volatili del nostro perenne medioevo
Chimere sì e anche utopie
perché senza slancio e desiderio ci divora l’ombra
È questo il momento di lavorare per il sogno
Sul crinale della fine e della massima possibilità
Voglia di vedere raccolta e rinnovata la nostra città
Popolo dell’aria, della terra, dell’acqua
Stesso popolo alato
che oggi balla nei suoi castelli in aria
che oggi lavora e oggi festeggia l’arte di vivere in pace