La biblioteca che vorrei – la nostra recensione
Titolo: La biblioteca che vorrei
Autore: Antonella Agnoli
Editore: Editrice Bibliografica
Questo breve libro è un opuscolo di informazioni, uno spunto per cambiare, passo dopo passo, la Biblioteca Italiana, un’istituzione obsoleta, ancora legata alla figura di “sancta sanctorum della cultura”, un luogo silenzioso dove sostare il tempo per richiedere in prestito un libro o studiare.
Attraverso questo saggio l’autrice ci presenta la biblioteca-piazza del sapere: spazi dove non solo si legge, ma si imparano e si riscoprono attività manuali e di hobbistica (laboratori di falegnameria, di bricolage, ecc…), si organizzano attività culturali o più semplicemente ci si ferma in biblioteca, utilizzandola come punto di incontro.
Il successo di questo tipo di istituzioni è ormai confermato all’estero. L’autrice ci presenta dei modelli esemplari sorti in Olanda, Giappone e Francia, dei veri e propri punti di riferimento della comunità.
Per costruire questo nuovo modello di biblioteca, il bibliotecario deve spogliarsi del suo ruolo statico da “controllore del patrimonio documentario” e trasformarsi in una figura socievole con gli utenti, creativa e propositiva. La biblioteca dev’essere accessibile sotto tutti i punti di vista: non solo garantendone l’accesso ai diversamente abili ma fornendo postazioni di autoprestito e una collocazione dei documenti semplice ed intuitiva in modo da rendere l’utente autonomo nella sua esplorazione dell’edificio.
D’altro canto gli utenti stessi sono una risorsa preziosa da utilizzare: soltanto includendoli nel processo decisionale e creativo è possibile creare un luogo di tutti. I cittadini devono partecipare nella riqualificazione della biblioteca, dando pareri e consigli all’amministrazione su come desiderino vivere questa istituzione.
La biblioteca perfetta deve racchiudere dentro di se quattro fattori: esperienza, scoperta, partecipazione, creazione. Deve essere un luogo interattivo, dove gli utenti possano apprendere e creare qualcosa di nuovo. Devono vivere la permanenza nell’edificio come un’esperienza multisensoriale, facilmente data dal design degli spazi e dagli arredi che, se pensati in modo giusto, contribuiscono ad aumentare il valore della biblioteca. Gli utenti sono la biblioteca ed è per questo che devono avere la possibilità di partecipare ad una sua qualificazione.
Per concludere, il libro ci presenta una biblioteca luogo di incontro, fulcro della comunità, dove si incrociano nuovi bisogni informativi e ricreativi, nuove filosofie gestionali, nuove forme di partecipazione dei cittadini.