Primo bando per il Terzo Settore unito: fondo di 91 milioni
Con l’atto di indirizzo il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha sbloccato il fondo di 91 milioni a favore del Terzo Settore previsto dalla Riforma. La prima opportunità di finanziamento è stata ufficializzata con l’avviso pubblico che ha stanziato 44,8 milioni per finanziare progetti di rilevanza nazionale contro il disagio sociale presentati da Organizzazioni di Volontariato (OdV), Associazioni di Promozione Sociale (APS) e Fondazioni del Terzo Settore, da soli o in partnership tra loro.
Il bando unifica gli stanziamenti per OdV e APS, e vengono inserite tra i destinatari anche le Fondazioni del Terzo Settore.
I progetti dovranno prevedere lo svolgimento delle attività in almeno 10 regioni. I soggetti proponenti potranno richiedere un finanziamento pari fino all’80% del costo previsto (del 50% se a presentare il progetto sono le fondazioni). Per la quota restante dovranno provvedere a un cofinanziamento, al quale potranno contribuire con risorse finanziarie anche enti pubblici o privati non appartenenti al terzo settore, la cui partecipazione però dovrà essere a costo zero per il progetto. Il finanziamento per ogni singolo progetto non dovrà essere inferiore a 250 mila euro e non superiore a 900 mila.
In attesa che il Registro unico del Terzo settore previsto dalla riforma prenda corpo, possono presentare i progetti aps e odv iscritte ai relativi registri regionali e le fondazioni registrate all’anagrafe delle onlus. I progetti potranno essere presentati dagli enti anche in partnership con le reti associative (la nuova forma aggregativa prevista dal Codice).
Le iniziative dovranno prevedere lo svolgimento di una o più attività di interesse generale previste dall’art. 5 del Codice e riguardare diverse aree di intervento, tra cui:
- contrasto dello sfruttamento sul lavoro;
- sviluppo della cultura del volontariato;
- sostegno all’inclusione sociale;
- prevenzione e contrasto delle dipendenze e delle forme di violenza;
- interventi su marginalità e esclusione sociale (persone senza dimora o in povertà assoluta, migranti);
- rafforzamento della cittadinanza attiva;
- promozione del sostegno a distanza e sviluppo delle forme di welfare generativo di comunità.
La durata dei progetti dovrà essere compresa tra i 12 e i 18 mesi. Le domande andranno consegnate al Ministero entro le 12.00 dell’11 dicembre 2017.
Altri 26 milioni del fondo saranno destinati a progetti di rilevanza locale, sempre eseguiti da eseguiti dagli stessi soggetti, ma secondo criteri che verranno presto stabiliti dalle Regioni. Inoltre è previsto lo stanziamento di un fondo rotativo di 10 milioni per attività di interesse generale promosse dagli enti di terzo settore, che sarà gestito dalla neonata Fondazione Italia Sociale. Le risorse saranno messe a disposizione sotto forma di finanziamenti agevolati per l’acquisto di:
- terreni agricoli o di fabbricati – anche da ristrutturare;
- macchinari impianti e attrezzature di fabbrica;
- programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
- veicoli e autoveicoli.
La Fondazione si occuperà dell’istruttoria delle domande, concessione ed erogazione delle agevolazioni, esecuzione dei monitoraggi e dei controlli sullo svolgimento effettivo delle iniziative agevolate.
Sono poi previsti altri 7 milioni e 750 mila euro per l’acquisto di autoambulanze, veicoli per le attività sanitarie e beni strumentali, e 2 milioni e 580 mila euro per le APS che si occupano di soggetti disabili svantaggiati.