Celebrando il volontariato: gli eroi nascosti che stanno cambiando il mondo
Il numero di persone colpite da crisi umanitarie e calamità naturali sta crescendo di giorno in giorno. Numeri senza precedenti: 65 milioni di persone sono sfollati con la forza o all’interno dei loro Paesi o in cerca di riparo attraverso i confini. Tra questi, dieci milioni di rifugiati hanno meno di 18 anni. «Tutto questo è terribile- afferma Olivier Adam, coordinatore esecutivo del programma Volontari delle Nazioni Unite – ma, accanto a queste sfide, altre tendenze positive stanno aumentando. Gruppi e individui, volontari di ogni estrazione, stanno rispondendo alle emergenze umanitarie ovunque. Sono persone normali che, di fronte alla sofferenza umana, non esitano a scendere in campo per dare il loro aiuto. Per dare il giusto riconoscimento a tutti i volontari l’Onu ha lanciato, in occasione dell’International Volunteer Day 2017 la campagna “Volunteers Act First. Here. Everywhere”».
Celebrata in tutto il mondo la Giornata internazionale del volontariato del 5 dicembre è un riconoscimento della solidarietà positiva dei volontari di tutto il mondo che rispondono alle chiamate in tempi di crisi, aiutando a salvare vite oggi e sostengono coloro che vogliono continuare a vivere la loro vita con dignità domani. Rischiando la vita ogni giorno per prendersi cura delle persone colpite da conflitti, violenze e crisi umanitarie, i volontari sfidano molti pericoli per aiutare gli altri, spinti dal desiderio di fare la differenza di fronte alla sofferenza umana.
Un riconoscimento ai 6 milioni e mezzo di volontari italiani (stimati da Istat) arriva dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato così questa ricorrenza: «La Giornata internazionale del volontariato, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è un riconoscimento del grande valore etico e sociale dell’opera quotidiana di milioni di persone che, in ogni parte del pianeta, dedicano tempo, passione, talento nel testimoniare solidarietà, nel rafforzare i vincoli di comunità, nel migliorare il mondo che tutti abitiamo». E aggiunge: «Il volontariato è espressione alta di umanità. Il lavoro che i volontari donano rappresenta un tesoro di valore inestimabile, che affronta problemi e semina speranza e fiducia, arricchendo il modello sociale. Le Nazioni Unite hanno opportunamente indicato gli obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Si tratta di obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili. Occorre che alla volontà dei popoli si aggiungano quelle degli Stati, delle istituzioni e degli altri organismi internazionali. Il volontariato può essere – nella diversità e nella libertà delle sue espressioni – un moltiplicare e un catalizzare delle energie per un mondo sempre più equo e inclusivo».
Anche il presidente di Ciessevi, Ivan Nissoli, in occasione di questo appuntamento ricorda che: «La cultura del volontariato è una occasione straordinaria ed unica, capace di sviluppare la socialità dei cittadini, promuovere la dimensione dell’insieme, del noi prima dell’io. E’ l’antitesi ad una società sempre più individualizzata e frammentata dove spesso l’inclusione delle persone fragili viene negata». Riferendosi poi alla nuova stagione di cambiamenti portata dalla Riforma del Terzo settore chiosa: «Il volontariato è il perno, il fulcro di questa riforma. Perché la legge, prima di definire regole e forme del Terzo settore, ribadisce il valore del volontariato e dei volontari, mettendoli al centro, come il vero “motore” del cambiamento. La norma è tutta orientata a sostenere il volontariato ovunque questo si dispieghi sia nelle classiche organizzazioni di volontariato sia nell’associazionismo di promozione sociale che in altre forme e modalità».
La Giornata celebra l’impegno quotidiano di migliaia di persone che, dopo il lavoro e i doveri familiari, donano il loro tempo libero agli altri: «Sono persone che trovano la forza e lo spirito – continua Nissoli – per aiutare chi è meno fortunato, chi ha bisogno, chi merita un sostegno assistenziale, educativo, culturale per vivere in condizioni di decenza e non di indecenza. Questo esercito di volontari sono i nostri eroi del quotidiano. Uomini e donne, giovani e anziani, operai e manager, italiani e stranieri che, portando in alto la bandiera della gratuità e dell’altruismo, si rimboccano le maniche per costruire una convivenza più umana. Sono persone a cui dire grazie, perché con le loro vite da “mediani” reggono, insieme, la nostra società. I volontari però non possono sempre stare in trincea, il saper fare non basta più. Per questo dobbiamo rimetterci in cammino, con umiltà, verso un rinnovamento ancora tutto da progettare insieme ma all’insegna della creatività e della passione civile».