Iniziata la seconda fase del progetto “Cittadinanza in movimento” a Cremona
Al via la seconda fase del progetto “Cittadinanza in movimento: sulla strada della partecipazione”, che ha come obiettivo condividere progettualità e risorse in particolare con i residenti del quartiere Po. L’incontro che dato avvio alla seconda annualità di tale importante iniziativa, finanziata dalla Fondazione Cariplo come “progetto emblematico” e che vede come capofila il Comune di Cremona, si è tenuto alla Scuola infanzia “Agazzi” di via Ticino. In rappresentanza del Comune hanno partecipato, tra gli altri, l’Assessore al Welfare di Comunità Mauro Platè e Donatella Boccali, responsabile del Servizio Centro per la Comunità, Beni Comuni, Quartieri e Periferie. Sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni che hanno dato vita ad una propria rete: ARYA – Architects Young Association, Labodanza, Cooperativa Cosper, Associazione Amici di Robi, Comitato dei Genitori, Polisportiva Corona, Cooperativa Nazareth, Gruppo di Acquisto Solidale, Acli Aval, Comitato Soci Coop Lombardia, CrArT (Cremona Arte e Turismo), Complesso Bandistico “Città di Cremona”. Si è trattato di un utile e costruttivo confronto sulle azioni realizzate e sulla loro efficacia per quanto riguarda la coesione sociale all’interno del quartiere e per rafforzare legami comunitari.
Il progetto, nel corso della prima annualità, ha consentito da un lato la promozione di percorsi di animazione culturale, espressiva e sportiva, dall’altro la valorizzazione di alcuni luoghi del quartiere attraverso la condivisione di responsabilità tra cittadini attivi ed ente pubblico per la loro cura e sviluppo. A tale proposito sono state passate in rassegna le numerose attività svolte nel corso del primo anno, ad esempio, le iniziative dedicate a famiglie e bambini al Parco Sartori, quelle in via Ticino, oppure quelle legate alla promozione del piedibus, gli incontri con i genitori su cyberbullismo, corsi musicali.
Attività diversificate ma accomunate dal fattivo impegno che i componenti delle varie realtà coinvolte a favore della propria comunità, sperimentando così un metodo di azione sociale condiviso che ha avuto un impatto anche sull’utilizzo di spazi pubblici. Questo ha permesso di avviare processi di trasformazione di alcuni luoghi, come il contesto di via Val di Pado, dove era necessario rafforzare il tessuto sociale e comunitario. Le azioni già realizzate e quelle previste nella seconda annualità costituiscono inoltre una base per il percorso di applicazione del regolamento per i beni comuni, già approvato in molte città italiane e lombarde, e in fase di elaborazione anche a Cremona.
Il progetto “Cittadinanza in Movimento”, che offre la possibilità di estendere in altri quartieri le buone prassi sperimentate, si inserisce strutturalmente nel percorso di revisione delle metodologie di lavoro del Settore delle Politiche Sociali. Riconoscere il territorio come fulcro del lavoro sociale significa riconoscerne le competenze, costruendo insieme ai protagonisti della comunità locale le ipotesi su cui lavorare, nella convinzione che le azioni sociali debbano essere sviluppate con i cittadini tessendo un clima di fiducia. L’obiettivo è generare nuove risorse attraverso la partecipazione attiva dei cittadini dei cittadini, degli esponenti della società civile insieme al servizio pubblico che assume un ruolo di intermediazione e sostegno alle fragilità.