La Memoria e l’impegno “Libera” contro le mafie per non dimenticare
La memoria come motore di impegno. Il ricordo delle vittime come fondamenta per costruire un futuro di legalità. Mercoledì 21 marzo è stata celebrata anche a Como la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” promossa da Libera, l’associazione fondata nel 1995 da don Luigi Ciotti per promuovere legalità e giustizia sociale. Un appuntamento per onorare il sacrificio dei morti di mafia, ma soprattutto una occasione per riflettere e per iniziare il cambiamento seguendo il “vento di primavera”.
Ed è proprio questo il titolo dell’incontro che si è tenuto ad Appiano Gentile (in replica il giorno dopo a Lipomo) con don Luigi Merola, il prete che ha vissuto oltre dieci anni della sua vita sotto scorta a causa del suo impegno civile e della sua lotta alla camorra, direttamente accusata dall’altare, durante un’omelia, dell’omicidio di una ragazzina. Un uomo in prima linea contro la criminalità organizzata che racconterà della sua esperienza di parroco di periferia, tra i bimbi dei quartieri più poveri di Napoli sottratti alla strada e alla criminalità. Quello con don Merola è solo uno degli appuntamenti organizzati all’interno del percorso di avvicinamento al 21 marzo, quando in piazza Duomo a Como sono stati letti ad alta voce i nomi ed i cognomi delle mille vittime innocenti delle mafie.
Lunedì scorso, invece, in provincia di Como è arrivata la testimonianza dell’imprenditore siciliano Mario Caniglia, che fino all’anno scorso ha vissuto sotto scorta per aver denunciato il racket. «Il suo racconto – spiega Mauro Oricchio – si è concentrato sulla necessità di dare sostegno a chi denuncia e combatte la mafia; un sostegno concreto come la tutela legale gratuita e l’appoggio delle amministrazioni locali alle organizzazioni antimafia, ma anche un sostegno morale da parte della società civile, affinché chi denuncia non si senta abbandonato. Ultimo tema che ha toccato, poi, è stato quello dell’educazione delle nuove generazioni». E proprio i giovanissimi hanno mostrato interesse e curiosità verso la sua testimonianza. «I ragazzi – aggiunge – gli hanno chiesto se ha paura, sopratutto adesso che gli è stata revocata la scorta, e lui ha spiegato che la paura c’è, ma che bisogna tenere alta l’attenzione anche qua da noi, nei nostri territori, perché le mafie oggi non guadagnano più facendo morti ma affari».
L’incontro con don Luigi Merola è stato organizzato in collaborazione con il Coordinamento comasco per la pace. Mercoledì 21 marzo, invece, la giornata ha previsto una fiaccolata con partenza da Porta Torre alle 19, a seguire lettura dei nomi in piazza Duomo. Hanno confermato la propria partecipazione i rappresentanti dei comuni di Como, Bregnano, Lomazzo, Solbiate, Cernobbio, Olgiate Comasco ed Uggiate Trevano, oltre a Csv Insubria, Arci, Acli, Cgil, Cisl e Uil.
Maurizio Ampollini Coordinatore Territoriale CSV Insubria
Maurizio Ampollini Direttore CSV Insubria