Sconfinamenti: “L’inverno senza fine del Kashmir”
La quarta tappa di SConfinamenti porta nel Kashmir: ostaggio delle frizioni indo-pachistane e delle spinte indipendentiste interne, sessantotto anni fa è cominciato un interminabile inverno di sofferenza per il Kashmir che vive ormai nella speranza di veder un giorno sbocciare la primavera dell’azadi (libertà). Mercoledì 18 aprile, 21:00, Spazio Teatro Invito (Via Foscolo 42) a Lecco, “L’inverno senza fine del Kashmir”, proiezione del fotoreportage di Camillo Pasquarelli. Ingresso libero.
Interverranno: Camillo Pasquarelli, antropologo e fotografo; Francesca Recchia, esperta in Studi dell’Asia e docente presso l’Università Bicocca di Milano; Matteo Miavaldi, corrispondente dall’India per Il Manifesto.
Camillo Pasquarelli, conclusi gli studi in Scienze Politiche ed Antropologia, decide di dedicarsi interamente alla fotografia. Tra il 2015 e il 2016 passa diversi mesi nella regione del Kashmir per una ricerca sul conflitto indo-pakistano e i sentimenti separatisti kashmiri. I suoi reportage sono apparsi, tra gli altri, su Der Spiegel, Mashable, Il Manifesto, The Post Internazionale. Nel 2017 ha vinto l’Alexia Foundation Award of Excellence Student Grant.
Francesca Recchia è stata ricercatrice presso il Centro degli Studi dell’Asia meridionale; presso la Bartlett School of Planning, Università di Londra. Ha un dottorato di ricerca in cultura presso l’Istituto Orientale di Napoli e un Master in Culture Visive presso l’Università degli Studi di Londra, Goldsmiths. Attualmente è docente presso l’Università Bocconi di Milano.
Matteo Miavaldi, sinologo emigrato nel subcontinente indiano, è caporedattore dall’India e responsabile dell’Asia per l’agenzia d’informazione China Files. Nel 2013 ha pubblicato I due Marò. Tutto quello che non vi hanno detto.
SConfinamenti rientra nel progetto SCultura – Spazio Cultura Lecco di Teatro Invito. Abbiamo scelto questo nome perché vogliamo proporre al pubblico lecchese la possibilità di approfondire e ragionare su temi che fanno parte della nostra realtà quotidiana e che sfidano i tradizionali confini materiali e mentali, le categorie con le quali siamo abituati a pensare al mondo.