“L’Impresa Riformista: lavoro, innovazione, benessere, inclusione”, incontro con La Semina
Lunedì 15 aprile alle ore 20.30 in Sala Arancio, via Tonale 28/30 presso la Casa dell’Economia in Camera di Commercio a Lecco, l’associazione culturale La Semina di Merate invita alla tavola rotonda con il Dott. Antonio Calabrò (Assolombarda-Fond. Pirelli) alla presentazione del libro: “L’Impresa Riformista”.
Partecipanti alla tavola rotonda:
- Stefano Covino (Astrofisico INAF-Osservatorio Brera Merate-Presidente Semina)
- Lorenzo Riva (Presidente Confindustria Lecco-Sondrio)
- Rita Pavan (Segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco)
- Daniele Riva (Presidente Confartigianato Lecco)
- Luigi Sabadini (Presidente API Lecco)
Coordina la serata: Vittorio Addis (Spazio Tecnico – Semina)
Antonio Calabrò
Senior Advisor Cultura di Pirelli & C. e direttore della Fondazione Pirelli. È vicepresidente di Assolombarda(con deleghe per l’organizzazione, gli affari istituzionali e la legalità), di Museimpresa e del Centro per la cultura d’impresa. È inoltre consigliere d’amministrazione dell’Università Bicocca di Milano, di Nomisma, dell’Orchestra Verdi, della Fondazione Teatro Parenti, del Touring Club e di alcune altre società e fondazioni. È stato consigliere delegato dell’HangarBicocca. Ha ricoperto l’incarico di direttore dell’agenzia di Stampa Apcom e di editorialista economico di La 7. È stato direttore editoriale del gruppo Il Sole 24 Ore e vice-direttore del quotidiano. Ha lavorato a La Repubblica, Il Mondo e L’Ora, ha collaborato con Paese Sera, Panorama e L’Europeo e ha diretto il settimanale Lettera Finanziaria e il mensile Ventiquattro. Insegna all’Università Bocconi (corso di “Storia del giornalismo”) e all’Università Cattolica di Milano (master in Media Relation, insegnamento “Il contesto mediale”). Scrive di libri su Il Giorno, “Il Piccolo”, il “Giornale di Sicilia” e “La Nuova Sardegna” e di cultura d’impresa su “Huffington Post Italia”.
Libro (Università Bocconi Editore, 2019):
“L’Impresa Riformista: lavoro, innovazione, benessere, inclusione”
L’impresa, strumento di crescita economica e di sviluppo, è anche luogo dell’identità e dell’appartenenza, agente essenziale di trasformazione sociale e civile. Un attore consapevole dei processi di innovazione che dall’economia si allargano alla società. Una risorsa, in tempi di tensioni, rancori, ascensore sociale bloccato e disuguaglianze. In una stagione di crisi delle democrazie liberali e delle relazioni tra democrazia e cultura di mercato, sarebbe riduttivo pensare all’impresa esclusivamente come a una macchina che genera profitto. Ecco perché diventa rilevante parlare di «impresa riformista», ovvero l’impresa come soggetto «politico» attivo. «Politico» non certo nel senso delle politics, gli atti concreti di governo e di attuazione di riforme, ma in quello della policy, i progetti, le strategie economiche, sociali, culturali. Non «un partito delle imprese», ma l’impresa come soggetto che vive nella società e che contribuisce a determinarne le trasformazioni. Da ascoltare e non ostacolare, nei suoi processi di costruzione di lavoro e sviluppo. Sta purtroppo crescendo nel paese un diffuso clima anti-imprese, che trova alimento in ambienti di governo. Un clima sbagliato, in contrasto con gli interessi di fondo dell’Italia, nel contesto di una grande riforma necessaria dell’Europa. La via è quella di una scelta di cultura e di pratica d’impresa che va oltre l’orizzonte del pur indispensabile fare profitti e lega, al valore per gli azionisti, l’impegno su un sistema di valori d’innovazione positiva, attenzione ambientale, solidarietà, responsabilità sociale.