La storia come sintomo. Un percorso per conoscere il pensiero clinico e politico di Frantz Fanon
In occasione del sessantesimo anniversario della morte di Frantz Fanon, la Fondazione Serughetti La Porta, riprende il suo pensiero, per conoscere la sua biografia intellettuale e professionale: quella di un medico psichiatra originario dei Caraibi e formatosi in Francia, che vive gli anni drammatici del tramonto del colonialismo europeo in Africa. La sua traiettoria parte dal lavoro clinico nell’istituzione manicomiale per spostarsi all’attivismo nel Fronte di Liberazione nazionale algerino, passando attraverso la scrittura di articoli scientifici e saggi che sono capaci di articolare la dimensione dello “psichico” e quella del “politico”.
Le sue riflessioni sulla dialettica del riconoscimento nel contesto coloniale, sullo statuto della verità e della menzogna nei soggetti subalterni, sulla collusione delle discipline medico-psichiatriche con il potere coloniale, rappresentano un terreno d’indagine tutt’oggi fecondo per comprendere le sfide che le migrazioni contemporanee lanciano alle nostre società.
Lunedì 8 Novembre – ore 21
Lo Schermo Bianco – Daste e Spalenga
Proiezione del film: Concerning violence (2014) di Göran Hugo Olsson
Basandosi sul celebre saggio I dannati della terra di Frantz Fanon, il film ripercorre le rivolte che hanno portato alla decolonizzazione del continente africano. La voce di Ms. Lauryn Hill ridà vita al radicale testo dello scrittore e psichiatra martinicano, commentando illuminanti filmati delle lotte di liberazione nell’allora cosiddetto Terzo Mondo. Ma uno sguardo ai conflitti che infiammano i vecchi confini coloniali dimostra come l’Africa stia tuttora facendo i conti con secoli di invasioni e interventi europei, e che, a oltre 50 anni dalla pubblicazione, quel testo resta uno strumento essenziale per far luce sul neocolonialismo attuale e le sue conseguenze.
Ingresso 6,50 - Sostenitori/trici della Fondazione Serughetti La Porta 5,50 - Soci/ie Lab80 4,50
Prenotazione/acquisto biglietto
Giovedì 18 novembre – ore 18
Fondazione Serughetti La Porta
Frantz Fanon: una filosofia nata dalla lotta - Conversazione tra Maria Moïse e Leaticia Ouedraogo
Marie Moïse, italo-haitiana, Phd in Filosofia politica con una tesi su Frantz Fanon riletto da una prospettiva afrofemminista, è redattrice per la rivista Jacobin Italia e Associated expert dell'associazione Il Razzismo è una Brutta Storia. E' co-autrice di "Future. Il domani narrato delle voci di oggi" a cura di Igiaba Scego (effequ) e di "Introduzione ai femminismi" a cura di Anna Curcio (DeriveApprodi) con il saggio "Black feminism". E' co-traduttrice tra gli altri di "Memorie della piantagione. Episodi di razzismo quotidiano" di Grada Kilomba (Capovolte 2021) e di "Donne, razza e classe" di Angela Davis (Alegre 2018). Attivista dell'associazione sindacale "FuoriMercato - Autogestione in movimento" e dello spazio "Ri-Make bene comune" alla periferia di Milano, si occupa di progetti di condivisione della cura tra abitanti del quartiere e autodifesa sindacale.
Leaticia Ouedraogo, di origini Burkinabe e cresciuta in Italia, è attivista e scrittrice. Ha partecipato alla raccolta "La Venezia che vorrei. Parole e pratiche per una città felice" a cura di Cristiano Dorigo ed Elisabetta Tiveron (Helvetia). È co-autrice di "Future. Il domani narrato delle voci di oggi" a cura di Igiaba Scego (effequ). Attualmente sta proseguendo gli studi all'Ecole Normale Supérieure di Parigi ed è iscritta in un Master di Geografia dello sviluppo.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Venerdì 19 e 26 novembre, 10 e 17 dicembre – ore 18
Fondazione Serughetti La Porta
Gruppo di lettura sull’opera di Frantz Fanon
Quattro incontri nel corso dei quali verranno letti, commentati e discussi alcuni passaggi salienti delle opere di Frantz Fanon, da quelle più note e controverse come I dannati della terra, ad altre meno note ma altrettanto importanti tra cui Pelle Nera, Maschere Bianche e gli Scritti psichiatrici. L'intento del gruppo è quello di proporre una ripresa del pensiero di Fanon che ne metta in luce l'attualità non solo per un'indagine della condizione coloniale e post-coloniale, ma anche per comprendere le sfide che - oggi - la "clinica della migrazione" e le "politiche del riconoscimento" ci pongono.
Conduce il gruppo Andrea Pendezzini, medico, psicoterapeuta, dottore di ricerca in antropologia, socio dell’Associazione Frantz Fanon di Torino e del Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA) di Milano.
Prenotazione obbligatoria a questo link
Quando
Diversi appuntamenti a partire dall'8 novembre
Promosso da
Fondazione Serughetti - La Porta