Forme dell’invisibile – Esperienze di cura in migrazione
La Cooperativa Sociale Ruah e l’Università degli Studi di Verona, in collaborazione con il Servizio Centrale dello SPRAR e Fileo, promuovono il primo convegno internazionale dedicato all’approccio etnoclinico, che si terrà il 23 e 24 maggio 2019, presso l’Abbazia di San Paolo D’argon (BG).
Nelle giornate del convegno verranno esplorate le dimensioni sensoriali che sono coinvolte nella cura: la sonorità della voce, il legame tra spirituale, prigionia e liberazione, la poetica della lingua nelle narrazioni, la circolarità della cura nei contesti co-auto-formativi, i luoghi di visioni sogni e incubi.
Considerato come una dimensione della vita l’invisibile è spesso inteso come la parte spirituale di una cultura. Quando però è riferito alla cultura dell’altro risulta non codificabile. Nel campo della cura per far fronte a questo limite si sono costruiti dei modelli di intervento che utilizzano una semantica connotata dal prefisso ‘etno’ posto davanti a sociologia, pedagogia, psicologia, psichiatria. Fissati sul ‘decentramento’ del professionista, questi modelli celano il rischio di una nascosta pretesa: quella di ‘vedere al posto dell’altro’. In una cultura in cui il primato della vista indica i percorsi di accompagnamento, il mutismo degli altri sensi segna i limiti della relazione. L’alterità dell’Altro attraversa in modo invisibile tutti i nostri sensi, come valorizzarli affinché orientino i processi di cura? Come costruire contesti di cura in cui le differenze si svelano, dialogano ed esistono una accanto all’altra?
Il convegno è accreditato per le professioni sanitarie e per le assistenti sociali.