Fuori Campo, la mappa dell’accoglienza che esclude
CSV Bergamo2018-10-19T00:00:00+02:00Aperitivo solidale e tavola rotonda con gli operatori di MSF, la fotografa Valentina Tamborra, il giornalista Andrea Valesini.
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La serata avrà inizio alle ore 18.30 con un aperitivo solidalea sostegno dei progetti di MSF nel mondo: al costo di ogni consumazione saranno aggiunti 2 euroche verranno devoluti all’organizzazione.
A seguire, a partire dalle ore 20, inizierà la tavola rotonda di testimonianze. Saranno presenti Giulia Virdis,operatrice di MSF che monitora le condizioni di migranti e rifugiati allefrontiere del nord Italia, la fotografa Valentina Tamborra, che racconterà attraverso le sue fotografie le storie raccolte nell’hotspot di Moria, sull’isola di Lesbo, Guido Ortelli, psicologo bergamasco di MSF, appena rientrato dai progetti dell’organizzazione in Sicilia, Andrea Valesini, caporedattore dell’Eco di Bergamo che modererà l’incontro.
“Bloccati alle frontiere, in spazi aperti o edifici occupati, nei ghetti delle aree rurali, spesso costretti a condizioni di vita durissime, senza accesso a beni essenziali e cure mediche. Vivono così almeno 10.000 persone, in prevalenza richiedenti asilo e rifugiati, che pur essendo regolarmente presenti sul territorio italiano, si trovano al di fuori del sistema di accoglienza” spiega Giulia Virdis, operatrice del progetto di MSF Fuori Campo.“Una situazione che grazie a sgomberi forzati senza soluzioni alternative vede una sempre maggiore frammentazione degli insediamenti con piccoli gruppi di persone che vivono in luoghi sempre più marginali e spesso non riescono ad accederenemmeno ai beni più elementari come l’acqua, il cibo, l’elettricità.”
Valentina Tamborra è una giovane fotografa di reportage e ritratto, autrice del progetto “La Sottile linea rossa”in collaborazione con MSF. Un unico, appassionante viaggio fotografico, dalla frontiera di Ventimiglia, con centinaia di persone bloccate in un lembo di terra nella speranza di passare il confine tra Italia e Francia, all’hotspot di Moria dove 9.000 persone – in gran parte di origine afghana, siriana e irachena – lottano per la sopravvivenza, per mesi o anni, in un campo destinato ad ospitarne un massimo di 3000, una situazione talmente dura da aver provocato un picco di tentati suicidi e autolesionismo, anche tra i bambini.
“Ho raccolto le loro storie. I loro volti. E ora ve li restituisco”. È così che Valentina vuole testimoniare la brutalità delle condizioni che, mortificano la dignità di migliaia di persone straziate da condizioni di vita inaccettabili. Una dignità relegata all’angolo di una tenda sporca e striminzita, una dignità dimenticata. Ma forse, ancor prima, una dignità negata. “Volti che si sovrappongono. Storie che non si raccontano. Uomini e donne privati dell’identità ma catalogati, etichettati come merce”.
Guido Ortelli, medico psichiatra bergamasco e operatore umanitario MSF dal 2013 con diverse missioni alle spalle tra cui Giordania, Etiopia, racconterà della sua ultima esperienza a Trapani nel 2018, dove ha collaborato al progetto di supporto psicosociale e primo soccorso psicologico come coordinatore dell’ambulatorio di etnopsicoterapia. “Patrick è un ragazzo del Ghana finito, privo di sensi e massacrato di botte, su una spiaggia della costa libica perché si era ribellato al suo aguzzino. Mi raccontò ‘Non so di chi è la mano che mi ha salvato ma gli sarò riconoscente per tutta la vita perché mi sono risvegliato dopo qualche giorno nel letto di un ospedale dolorante per tutto il corpo, ma al sicuro…” racconta Guido.
Farà da moderatore della serata Andrea Valesini, caporedattore de “L’Eco di Bergamo”.
Sarà presente un desk informativo a cura dei volontari del Gruppo MSF di Bergamo.