I diritti violentati della Madre Terra e degli indigeni nel TIPNIS
Comprometidos por Bolivia, in collaborazione con Missione S. Rosa da Lima e l’Associazione PINTRE, organizzano una conferenza in programma per sabato 15 giugno 2019 alle ore 18.30, sui diritti della Terra e degli indigeni del TIPNIS (Territorio Indigeno e Riserva Nazionale Isiboro Sécure – Bolivia).
Durante l’evento, che si svolgerà nella Sala Conferenze Teatro Suore Poverelle di Bergamo, interverrà Youcy Fabricano, giovane leader indigena del TIPNIS che racconterà le testimonianze del suo popolo riguardo la resistenza alla costruzione dell’Autostrada “della distruzione” in una Riserva Naturale e Territorio Indigeno di 4 popoli.
Ascoltare le popolazioni indigene dell’Amazzonia è fondamentale per salvaguardare il pianeta poiché il suo fragile ecosistema condiziona fortemente il cambiamento climatico, oltre ad essere “una delle maggiori riserve di biodiversità e di acqua dolce” per tutta la terra. Il TIPNIS è unico per la sua biodiversità, esteso per 10.910 chilometri quadrati nel cuore della Bolivia, è abitato da 4 popoli indigeni ed è uno dei 22 parchi e riserve nazionali della Bolivia.
Le sue foreste e l’habitat naturale dei popoli indigeni del luogo e degli animali sono sempre più minacciate da compagnie petrolifere che già dispongono di concessioni nel Parco, dai taglialegna che abbattono gli alberi e dalle esportazioni di soia che puntano ad aprirsi la strada verso il Pacifico cileno dal Brasile attraversando la Bolivia, corridoio interoceanico che vede coinvolto proprio questo territorio con la costruzione di un’autostrada (della distruzione) progettata per un totale di 306 km che taglierebbe in due il parco, di cui 60 km di interesse dentro il Parco nazionale, aprendo così le strade per la distruzione di questo fragile ecosistema.
Il caso in questione è molto emblematico in quanto si contrappongono gli interessi del piano governativo di sviluppo del paese e la salvaguarda delle foreste. La conferenza vorrà parlare di tutte queste lotte, della resistenza allo “sviluppo” feroce e di come i diritti della madre terra e dei popoli indigeni siano stati compromessi in nome del progresso.