I nostri consigli di lettura: La scelta di accogliere di Roberto Mancini
La nostra Biblioteca del volontario racchiude tanti libri con tante storie diverse, titoli importanti di autori e autrici importanti per il mondo del sociale e del terzo settore. Abbiamo deciso di valorizzarli scegliendo quelli che ci sono piaciuti di più, che abbiamo trovato più significativi e più importanti per la nostra crescita e formazione, proponendoveli accompagnati da brevi recensioni preparate da noi.
Il terzo libro che vi proponiamo è “La scelta di accogliere” di Roberto Mancini, docente di filosofia teorica all’Università di Macerata, costruisce un itinerario a partire dal riconoscimento e dall’assunzione della parola “accoglienza”: chiarificando il valore della scelta di accogliere, esperienza originante per ciascuno di noi, per giungere all’esperienza concreta e attualissima dei migranti. L’autore propone un approfondimento sul diritto di tutti ad avere una casa, perché è solo grazie a un simile cammino che potremo liberarci di una situazione di oppressione e di degrado (coperta dall’eufemismo “crisi”) che grava sulla società mondiale.
“Possiamo vivere in maniera appropriata e degna ogni volta che scegliamo la comunione, l’accoglienza e l’ospitalità invece che l’individualismo, la prevaricazione o la passività rassegnata al peggio”
La recensione di Marzia Canini:
Questo breve libro mi ha colpito perché mi ha fatto ritornare in mente tutto il lavoro svolto da CSV sul tema dell’accoglienza, ho ritrovato tutto: l’analisi della parola accoglienza, il tema della casa, il vissuto dell’accoglienza strettamente legato alla propria esperienza di vita.
A tratti sembra un breve trattato filosofico, ma avendo già lavorato sul tema accoglienza è stato piacevole da leggere; in molti incisi mi sono soffermata a pensare “proprio quello di cui abbiamo parlato durante la ricerca sull’accoglienza”.
Solo una parte del libro è dedicata al tema attuale dei migranti, mi è parso che l’autore abbia affrontato il tema in modo molto umano, a tratti spirituale, ribadendo l’importanza del diritto di tutti ad avere una casa, perché così potremmo affrontare al meglio le problematiche e il degrado che vediamo sul tema delle migrazioni.
L’ultima parte del libro, infatti, è dedicata proprio al tema dell’abitare: “Dove c’è soggettività, lì c’è anche una dimora, tanto che l’umanità, in tutte le diverse civiltà, ha da sempre cercato di dare una dimora adeguata non solo a individui viventi e comunità, ma anche, e con maggior dedizione, a Dio e ai morti.”