I nostri consigli di lettura: L’era della suscettibilità di Guia Soncino
Proseguono i nostri consigli di lettura, libri contenuti nella nostra Biblioteca del volontario, che abbiamo scelto, letto e deciso di consigliarvi perché ci hanno insegnato qualcosa o anche semplicemente comunicato un messaggio che ha arricchito il nostro sguardo.
Per valorizzare il patrimonio culturale racchiuso nella nostra biblioteca, e disponibile per il prestito previa richiesta, vi proponiamo delle breve recensioni preparate da noi e accompagnate dalle nostre riflessioni personali sul testo.
Il libro di ottobre è “L’era della suscettibilità” di Guia Soncini si interroga sulle origini di quest’eterno presente in cui tutto ciò che non ci rispecchia alla perfezione sembra una violazione della nostra identità. Basta un niente: una canzone di cinquant’anni fa, un film ambientato a metà dell’Ottocento, una battuta di oggi – eccola che arriva, l’indignazione di giornata, passatempo mondiale, monopolizzatrice delle conversazioni e degli umori. Ogni mattina l’essere umano contemporaneo si sveglia e sa che, al mercato degli scandali passeggeri, troverà un offeso fresco di giornata, una nuova angolazione filosofica del diritto alla suscettibilità, un Robespierre della settimana. La morte del contesto, il prepotente feticismo della fragilità, per cui «poverino» è diventato l’unico approccio concesso, e l’epistemologia identitaria, per cui l’appartenenza prevale su qualunque curriculum di studioso, sono solo alcuni tra i fenomeni più evidenti e dirompenti degli ultimi anni, con effetti pericolosi e grotteschi che in altri secoli erano occasionale damnatio memoriae e ora sono quotidiana cancel culture.
Nel libro l’autrice ricorda le opere che avevano previsto la dittatura del perbenismo, dal solito Orwell al romanzo di Philip Roth La macchia umana, «la matrice di tutti i disastri d’incomprensione e suscettibilità»; contesta il ruolo dei social come amplificatori di dissenso e indignazione; individua alcune preoccupanti implicazioni politiche: se a sinistra si perde la capacità di non considerare la fine del mondo ogni parola sbagliata, che ne sarà della libertà d’espressione? Rimarrà solo alla destra lo spazio per dire di tutto, e non passare le giornate a sentirsi feriti da ogni maleducazione? È ora di ricostruire come siamo arrivati fin qui. Al diritto di offenderci, al dovere di indignarci.
La recensione di Ileana Sirtoli:
Vale la pena leggere questo saggio perché l’indignazione, la risoluta ribellione a quanto offende la dignità propria o degli altri, è uno stato d’animo che almeno una volta al giorno (o ogni ora per essere provocatori) tocca ognuno di noi.
Dal proprio ufficio, dal supermercato, dal medico, dall’estetista…tutti ritengono di dover ricevere delle scuse per qualcosa, tutti sono offesi a nome di qualcuno, c’è solo il tempo di offendersi e di essere risentiti e non quello di cercare di capire e di mettersi nei panni e nella situazione vissuta da altri. La vera e propria voglia dell’essere indignati prevale sul buon senso di studiare il contesto e i motivi. Per citare l’autrice “E’ diventato un diritto offenderci, un dovere indignarci ma non un impegno e un senso civico cercare di capire l’altro.”