Sviluppo del territorio e quale ruolo per il volontariato: è uscito il nuovo numero di Vdossier
“La via della sostenibilità. Verso uno sviluppo territoriale con il volontariato protagonista” è il titolo dell’ultimo numero di Vdossier che apre una riflessione sul concetto di “sviluppo del territorio”.
Come spiega Fabrizio Barca nell’intervista all’interno della pubblicazione, ogni comunità territoriale deve rispondere alla domanda di fondo: cosa vogliamo diventare? Senza questa risposta, i tentativi di intervenire su singoli problemi si riducono a costosi interventi destinati a incidere poco sullo sviluppo complessivo di quelle stesse comunità. Naturalmente, la risposta deve essere cercata insieme dai vari attori del territorio: cittadini e istituzioni, aziende e realtà non profit, organismi di rappresentanza e soggetti rilevanti. Se si condivide la prospettiva, poi ciascuno potrà mettere il proprio tassello, potrà fare la propria parte perché gli obiettivi siano raggiunti.
Ma il tema dello sviluppo territoriale è affrontato da diversi punti di vista. Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), da raggiungere entro il 2030. In Italia, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ne promuove la consapevolezza allo scopo di realizzarne gli obiettivi. Perché come afferma il suo portavoce, Enrico Giovannini, «senza una svolta sostenibile non ci sarà una vera crescita».
Nelle pagine che seguono, inoltre, accanto a contributi che definiscono che cosa si intende con il termine sviluppo del territorio in Italia e in Europa (Fabrizio Barca, Nicoletta Teodosi) e alcune esperienze concrete (Andrea Volterrani), se ne affiancano altre che affrontano aspetti più specifici ma imprescindibili: quello della coesione territoriale (Ugo Ascoli) e del ruolo del volontariato nella sua costruzione; quello di come le associazioni possano svolgere un ruolo generativo nel territorio (Luciano Pasqualotto); quello della definizione di uno sviluppo sostenibile e di come si possa farlo diventare un’idea condivisa (Patrizia Paltrinieri , Marco Pollastri e Sara Branchini).
Inoltre, lo sviluppo locale attraversa anche la vita delle comunità e i Centri di Servizio per il Volontariato ne sono coinvolti in pieno. La questione è, quindi, di quanta consapevolezza esista di tutto questo e, soprattutto, di come ci si attrezzi per affrontarla e, possibilmente, gestirla. Entrare in questa prospettiva richiede ai CSV un impegno di innovazione: per questo la parte conclusiva di questo numero è dedicato al confronto tra alcuni presidenti di CSV che offriamo come contributo a un dibattito ancora aperto.