Volontari in città: al via la campagna per il coinvolgimento dei volontari nelle iniziative di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023
Saranno protagonisti delle attività e delle iniziative, per renderle più accoglienti e accessibili. Il progetto per coinvolgere i volontari sarà curato da CSV Bergamo e Volontari per Brescia insieme ai due Comuni. Stilato anche un codice etico per la cura e la tutela dei volontari stessi.
Il volontariato è espressione di cittadinanza attiva e consente agli individui di sentirsi coinvolti e partecipi della vita delle comunità, un ruolo che il volontariato svolge anche nel campo della cultura: è partendo da questo assunto che in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 il Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo e l’associazione Volontari per Brescia, insieme al Comune di Bergamo e al Comune di Brescia hanno scelto di promuovere uno specifico progetto per coinvolgere i cittadini nelle tante iniziative che animeranno il 2023. Volontari in città: è questo il nome scelto per il progetto presentato ufficialmente oggi, che chiama a raccolta i cittadini per fare qualcosa di grande per le loro città, diventare protagonisti di eventi unici e vivere il territorio in prima persona insieme a tanti altri. «In questi anni di lavoro, spesso affiancati dal CSV di Bergamo, abbiamo potuto osservare come il volontariato rappresenti una risorsa significativa per le nostre comunità ma soprattutto abbiamo compreso che è un’importante occasione per vivere la Città e per sentirla propria – spiega l’Assessora alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti -. Per questo motivo fin dall’inizio del nostro percorso verso il 2023 abbiamo ritenuto fondamentale il coinvolgimento di volontari che avranno l’importante compito di accompagnarci in questo anno di Capitale per permettere a tutti di vivere al meglio quello che accadrà. E abbiamo voluto farlo dedicando loro la dovuta cura e attenzione: per questo motivo abbiamo deciso di stilare un apposito Codice Etico, che chiederemo a tutti i soggetti coinvolti di sottoscrivere, in cui come Comune abbiamo fortemente creduto».
Un pensiero condiviso anche dalla Vicesindaco del Comune di Brescia, Laura Castelletti: «Il volontariato, in molteplici forme e attraverso numerose associazioni, è da sempre una delle maggiori ricchezze di Brescia e del suo territorio, così come di Bergamo. Esso è l’espressione di una sensibilità civica e comunitaria di cui in più di un’occasione ha saputo dare testimonianza straordinaria, non ultimo durante la pandemia. Ed è un sistema che si evolve con i tempi e con la società. Poter offrire oggi a tutte le associazioni di volontariato, a tutti i giovani o meno giovani che vogliano dedicare tempo alla propria città e fare esperienze nuove, a tutti gli enti che contribuiranno al palinsesto un riferimento e uno strumento per operare al meglio ed efficacemente io credo sia uno dei più importanti risultati – ed eredità – di BergamoBrescia2023. Ancora una volta abbiamo saputo dare forma e sostanza a quell’impegno di Crescere Insieme, che unisce non solo le due città ma anche i tanti soggetti che – in ciascuna di esse – da sempre operano per il bene comune.».
I volontari saranno impegnati in molte delle attività che si svolgeranno durante l’anno, a partire dai giorni dell’inaugurazione nel mese di gennaio e fino alla chiusura della Capitale della Cultura 2023. Potranno candidarsi per le iniziative attraverso l’apposito portale volontari.bergamobrescia2023.it. Per avvicinare i cittadini a questa proposta è stata progettata un’apposita campagna: «La campagna di comunicazione si è sviluppata in un confronto che ha portato ad un dialogo e ad un lavoro costruttivo con un unico obiettivo: realizzare una campagna efficace che rappresentasse il cuore di entrambe le città. I colori scelti sono quelli dei pantoni del Logo BGBS23 che richiamino direttamente alla Capitale – racconta Marina Rossi, Presidente di Volontari per Brescia -. Il filo rosso è stata l’inclusione, parola su cui abbiamo incentrato tutto l’iter di lavoro per sottolineare la bellezza della multietnicità e multiculturalità di Bergamo e Brescia; da qui, l’idea di utilizzare il dialetto, espressione che accomuna le due città, con un gioco di parole in italiano e in inglese; insieme, sottolineano che, anche se in forme diverse, parliamo tutti la stessa lingua: quella del volontariato. Grazie alla disponibilità dei due Comuni è stata anche realizzata una piattaforma comune per il reclutamento online dei cittadini, sulla quale ciascuno potrà individuare l’evento maggiormente compatibile con i propri interessi e le proprie disponibilità. La piattaforma è attiva a partire da oggi ed invitiamo la cittadinanza interessata ad essere protagonista dell’evento di apertura dell’anno della Capitale, di iniziare ad iscriversi».
I quattro soggetti promotori del progetto hanno però ritenuto indispensabile definire quali siano le funzioni e i limiti entro cui i volontari e le volontarie possono operare, come ha spiegato il Presidente di CSV Bergamo Oscar Bianchi: «Il volontariato da sempre opera anche nel campo della cultura, concorrendo da un lato a promuoverla e dall’altro ad affermare che essa è un bene comune essenziale, strumento di crescita umana e di educazione. Per questo crediamo che il volontariato debba essere parte integrante del percorso di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Ma è fondamentale anche che vengano stabiliti fin da subito alcuni confini per garantire ai volontari e alle volontarie la possibilità di vivere un’esperienza che sia davvero arricchente e allo stesso tempo per tutelare le organizzazioni nelle quali andranno ad operare, anche alla luce della delle riflessioni emerse nel corso delle attività di Bergamo Capitale Italiana del Volontariato 2022. È nato così il Codice Etico, scritto da un gruppo di lavoro misto, che si propone come strumento per favorire il riconoscimento, la programmazione e l’organizzazione delle attività di volontariato. In particolare il codice stabilisce che il ruolo del volontariato è sempre a supporto e non può essere sostitutivo di funzioni lavorative ordinarie, ne definisce le mansioni e impegna i soggetti a formare adeguatamente le persone che presteranno questo servizio». A tutti i soggetti che sottoscriveranno il Codice Etico e si impegneranno a rispettarlo verrà riconosciuto un marchio distintivo.