El Gourba, Oltremare: la nostra recensione
Titolo: “EL GOURBA, OLTREMARE”
Autore: A. Carbè – R. Pezzetta
Editore: Marco Serra – Tarantola Editore, Brescia
Edizione: 2017
Sotto forma di romanzo Anime Carbè racconta in prima persona la propria storia di immigrazione; si aggiungono alcuni paragrafi stesi da una educatrice (Rosangela Pezzetta).
Casablanca 1990: il padre del protagonista, che lavora in Italia, rientra in Marocco per divorziare e risposarsi e così il piccolo Otman di 4 anni viene separato dalla madre (che rivedrà solo poche volte) ed è affidato alla affettuosa nonna paterna. Quando nel 1994 la nonna muore, il bambino entra nella famiglia di una zia dove non si sente a suo agio. Cresce un po’ sbandato, trascura la scuola, cerca lavoretti per avere qualche spicciolo a disposizione. Questo fino a quando il padre, autoritario ed egocentrico, viene a prenderlo e con un viaggio rocambolesco lo porta oltremare (El Gourba).
Fin qui una storia come ne possono capitare nella società italiana quando una famiglia si sfascia, ma nel nostro caso questo ragazzino di 13 anni viene catapultato in un appartamento sovraffollato di un paese del bresciano dove cresce abbandonato a sè stesso, oppresso da un senso di solitudine, di abbandono e di estraneità: “non appartiene a nulla e a nessuno”.
A scuola vivacchia; quando è maggiorenne, per avere il permesso di soggiorno, deve trovare un lavoro, ma o è sottopagato o il padre riesce a farsi consegnare i guadagni. Si trova a frequentare compagnie di sbandati, si droga, spaccia, esperimenta il carcere e gli arresti domiciliari. I tentativi di riprendere una vita onesta sono frustanti; il ragazzo precipita sempre più in basso, giunge alla disperazione.
Ha un breve incontro, ma significativo con un’educatrice del Sert che manterrà i contatti con lui, si batterà per evitargli l’espulsione dall’Italia per trovargli una casa di accoglienza (dove il giovane recupera l’autostima).
In questo libro Anime con coraggio si mette a nudo ripercorrendo la sua storia, sempre perseguitato dal senso di solitudine e di abbandono. Nella scrittura trova la forza del perdono e di mettersi in gioco: oggi è un operatore sociale che si occupa di richiedenti asilo.
Questo libro può essere interessante e stimolante per i volontari e per tutti coloro che operano nell’ambito dell’accoglienza.
(a cura di Giuseppina Calzolari, Redazione CSV Brescia)