L’informazione che vorrei: la nostra recensione
Titolo: L’informazione che vorrei
Autore: Ruben Razzante (a cura di)
Editore: Franco Angeli
Edizione: 2018
Il volume, curato da Ruben Razzante docente di diritto dell’informazione dell’Università Cattolica di Milano, raccoglie le riflessioni di alcuni dei più autorevoli rappresentanti di alcuni ambiti cruciali dell’informazione in rete (direttori di giornali, editori, rappresentanti di categoria o di aziende hi-tech ) e si propone di delineare, tra luci e ombre, i risultati raggiunti nel settore dell’informazione negli anni recenti.
Non c’è dubbio che la rivoluzione digitale abbia impresso una svolta epocale al mondo in cui viviamo e abbia stravolto l’ambito dell’informazione e della comunicazione. Abbiamo accesso a una mole enorme di informazioni in tempi rapidissimi e grandi cambiamenti si sono verificati anche nella modalità di fruizione delle notizie.
Questo grande cambiamento determina importanti criticità e pone molti interrogativi che sono evidenziati nei contributi dei vari autori, e che richiedono provvedimenti decisi e coordinati da parte dei governi e delle organizzazioni internazionali . D’altro canto emerge anche l’importanza di riconoscere meriti, vantaggi e opportunità derivanti dalla tecnologia, che consente oggi a noi tutti di fruire gratuitamente di servizi utilissimi nella vita di ogni giorno.
“Per navigare in rete ci vuole un comandante”, afferma il curatore, con l’obiettivo di incanalare in un flusso virtuoso la mole di informazioni che viaggiano in Rete. Si tratta di costruire un contesto adeguato e condiviso, perché si devono affrontare questioni delicate e complesse che toccano la base delle nostre democrazie.
Nel saggio a conclusione del volume indica possibili percorsi di soluzione rivolti ai decisori istituzionali, ai management delle imprese editoriali e alle categorie professionali coinvolte.
Fra le riflessioni e le proposte alle attuali problematicità è ricordata la necessità per l’Italia del potenziamento dei collegamenti in Rete: nella classifica europea dell’innovazione digitale siamo al 25 posto su 28; l’importanza della formazione alle competenze digitali per gli addetti ai lavori ma anche l’alfabetizzazione digitale rivolta ai cittadini; l’azione di contrasto al dilagare delle fake news; la necessità di tutelare la sfera della privacy.
Un testo molto utile che, con un linguaggio accessibile, ha il pregio di fornire informazioni e stimolare riflessioni relative all’informazione in rete: fra tecno-ottimismo e tecno-scetticismo.
Anna Maria Iannelli (Redazione CSV)