Spegni quel cellulare: la nostra recensione
Titolo: SPEGNI QUEL CELLULARE. Le tecnologie tra cattive abitudini e dipendenze”
Autore: Maurizio Fea
Editore: Carocci
Edizione: 2019
Maurizio Fea, medico psichiatra e docente universitario che si occupa di dipendenze, in questo agile volume affronta un tema più che mai attuale: il rapporto dell’uomo con le tecnologie partendo dalla domanda “chi non riesce a fare a meno del cellulare è malato?”.
Gli strumenti tecnologici (in particolare il cellulare che svolge un numero sempre maggiore di funzioni) stanno modificando le norme di relazione sociale, trasformano i nostri comportamenti che diventano abitudini se non addirittura dipendenza, termine mutuato dall’uso di droghe e in questo caso abusato dal momento che la connotazione di malattia appare difficilmente applicabile a più di 4 miliardi di persone connesse con Internet. Più che rispondere l’autore vuole indurci a riflettere su come l’uso intensivo dei cellulari e dei suoi applicativi stia cambiando i processi di conoscenza, i modi di relazionarci con gli altri e la realtà; vuole portarci a verificare nella nostra esperienza di utenti di Internet le opportunità offerte dalla tecnologia (così importanti in periodo di pandemia) per un uso più consapevole e controllato della stessa.
Infatti occorre valutare i rischi dell’uso smodato di tecnologia che, se da un lato soddisfa i bisogni di immediatezza e semplicità, dall’altro illude di sapere tutto, cancella il desiderio di approfondire e di analizzare criticamente, riduce la necessità di impegnare la memoria. Le nuove tecnologie rendono facile e accessibile l’accostamento alla conoscenza, ma innescano un processo di sviluppo di competenze facilmente acquisibili senza comprensione del loro funzionamento e dei potenti algoritmi che ordinano, filtrano, organizzano le informazioni tendendo sempre più a indirizzare i nostri comportamenti. Per questo molto interessanti risultano i capitoli dedicati ad una “dieta da smartphone, a esperienze di disconnessione finalizzate ad un uso consapevole e controllato degli applicativi, nonchè ad avere a disposizione del tempo interiore regalato”.
(a cura di Giuseppina Calzolari, Redazione CSV Brescia)