Storie di scuola: la nostra recensione
Titolo: Storie di scuola
Autore: Fernanda Fazio, Giancarlo Onger e Nicola Striano (a cura di)
Editore: Erikson
Edizione: 2016
Il libro, promosso da un’iniziativa del centro territoriale di supporto (CTS) e curato da tre autori, raccoglie 21 storie autobiografiche di inclusione, che presentano l’esperienza di diversi insegnanti.
Il libro pur essendo diviso in quattro parti ben distinte, la scuola raccontata dal punto di vista di insegnanti “speciali”, gli insegnanti e le disabilità visivo-uditive, l’incontro con le nuove tecnologie per la didattica e diverse esperienze di percorsi di inclusione, non risente affatto di questa suddivisione; anzi, seppur le tematiche trattate sembrino distanti tra loro, i vari racconti risultano tutti estremamente legati.
In tutti si può notare come questi docenti abbiano dovuto affrontare problemi più o meno simili relativi all’inclusione di alunni con bisogni educativi speciali.
Da tutti i racconti è inoltre facile capire come l’inclusione di questi alunni sia talmente importante, per il loro sviluppo cognitivo, emotivo e fisico ma anche per il resto della classe, da diventare un chiodo fisso per gli insegnanti, i quali spesso si ritrovavano in gruppi di ricerca, in orario extracurricolare o a creare da zero, programmi e strumenti utili all’inclusione di tutti i bambini nella vita scolastica.
Attraverso la lettura delle varie testimonianze è possibile capire come è cambiato il sistema scolastico italiano, dall’istituzione della scuole speciali alla definizione di piani di studio personalizzati finalizzati a favorire l’integrazione dei bambini nelle classi. Grazie alle testimonianze è inoltre possibile ricostruire le tappe di sviluppo della scuola Italiana dagli anni ’60/’70 a oggi, oltre che attingere ad una vasta bibliografia e link utili al reperimento di buone pratiche e software free da usare nelle proprie classi.
Ogni racconto presente nel libro è una storia a sè ma legata alle altre, non sempre per i temi trattati, ma per un sentimento comune, riscontrabile in tutti gli autori: la voglia di mettersi in gioco e di spendersi per la scuola e per i suoi alunni.
Il libro spinge il lettore a farsi domande e a riflettere sulle pratiche pedagogiche utilizzate nella scuola italiana e su come queste siano la base per una scuola davvero “inclusiva”. Il libro propone, ad un lettore attento, spunti significativi per un approccio alla diversità, all’organizzazione di percorsi e materiali idonei alla superazione di barriere culturali, oltre a permettere una ricostruzione delle difficoltà e delle strategie utilizzate dai diversi autori per perseguire questo obbiettivo, in una scuola che necessitava, e necessita ancora di cambiare. Un testo molto utile, scorrevole e in cui qualsiasi persona, che abbia avuto a che fare con i problemi relativi all’inclusione, si può immedesimare.
(a cura di Nicolò Pellati, Redazione CSV Brescia)