The Game di Baricco: la nostra recensione
Titolo: The game
Autore: Espérance Hakuzwimana Ripanti
Editore: Einaudi
Edizione: 2018
Il titolo trae origine dalla facilità e dal divertimento con cui usiamo uno smartphone, come fosse un videogioco: è una metafora della logica che sottende alla rivoluzione digitale..
Dal momento che la velocità caratterizza l’epoca attuale sarebbe utile fermarsi un attimo per ricostruire i cambiamenti verificatisi con la svolta digitale, gli influssi sulla società, le prospettive offrendo spunti di riflessione anche per chi non mastica appieno la materia e per chi ha vissuto i vertiginosi e irrefrenabili cambiamenti nel passaggio dal mondo analogico al mondo digitale, che traduce qualsiasi informazione in numeri formati da sequenze di due numeri: 0 e 1.
Il volume in questione è un saggio, ma espresso in termini dialogico (anche scanzonati) col lettore, facendo riferimento ad esempi e aneddoti che denotano capacità divulgative nell’autore.
Questo saggio può essere letto secondo due criteri:
- cronologico: ripassare tutte le novità che negli ultimi 40 anni anni si sono affacciate nell’informatica per valutarne gli effetti;
- filosofico: osservare lo stesso fenomeno e lo stesso periodo ad ampio raggio non considerando la rivoluzione tecnologica come la causa di comportamenti anche negativi che quotidianamente verifichiamo, ma piuttosto come la conseguenza di una rivoluzione mentale che si è dotata di strumenti nuovi per connettersi alla realtà, per fuggire dagli orrori di un secolo feroce (‘900), violento, tragico.
L’autore fa partire l’analisi dal 1978 quando fu creato un videogioco di grande successo come tappa finale dal calciobalilla, al flipper al videogioco nel passaggio dalla civiltà analogica a quella digitale. Con grande capacità di sintesi passa in rassegna gli eventi che in quasi 20 anni sono saliti al consumo collettivo (dal personal computer del 1981 al 1998 con l’invenzione del sito web) e hanno creato la nuova icona:uomo, tastiera, schermo.. Nel 2001 nascono la prima enciclopedie on line (wikipedia), nel 2007 la tecnologia touch (i phone) e infine nel 2008 lo sviluppo degli applicativi (App).
Questo processo ha aumentato le possibilità degli umani allargandosi a milioni di utenti, diventando accessibili ad un’ampia base sociale perchè costano poco, sono facili da raggiungere, sono condivisibili. In tal modo si è creato un individualismo di massa che evita le mediazioni (le élite), un individualismo senza identità ( si veda l’anomalia politica dei 5 stelle dal programma ancora novecentesco, come l’antieuropeismo, accompagnato da odio per le élite mitizzando il game della piattaforma Rouseeau).
L’autore sottolinea come i grandi giocatori (es. Google, Facebook) stiano comprando tutte le innovazioni, cioè il futuro, non paghino le tasse, uccidano gli autori e i talenti perchè oggi chi guadagna non è chi crea ma chi distribuisce (v. Amazon).
Il mito della verità, che caratterizzava l’uomo analogico va perdendo in esattezza, precisione, profondità, guadagna però in sintesi e velocità e questo genera paure. Infatti oggi viviamo in un’epoca in cui vale di più una verità inesatta, ma con un design efficace, piuttosto che una verità esatta, ma incapace di raggiungere soluzioni ampie (v: la situazione partitica in italiana).
Infine Baricco ci fa notare come ci sia un crescente ritorno a tecnologie obsolete, ma vagamente poetiche come i vinili e i libri cartacei: gli uomini si stanno ribellando alla tecnologia e tornano al passato oppure sono così avanti nella svolta tecnologica da non temerla più?
(a cura di Giuseppina Calzolari, Redazione CSV Brescia)