Un’esperienza unica di crescita e solidarietà: la storia di Miriam
Partire per un progetto del Corpo Europeo di Solidarietà significa immergersi in nuove culture, contribuire al cambiamento sociale e acquisire competenze preziose per il futuro. Miriam, una giovane volontaria supportata da CSV Brescia, ha deciso di intraprendere questa avventura a Varna, in Bulgaria.
Nel suo racconto, Miriam condivide i momenti di scoperta, l’impegno nei centri antiviolenza dove collabora e le connessioni autentiche che sta costruendo. Un’esperienza che non è solo un contributo concreto alla comunità, ma anche un viaggio di crescita personale.
Leggi la testimonianza di Miriam e lasciati ispirare dalla sua storia!
Testimonianza Miriam:
Sono già passate 3 settimane da quando sono arrivata a Varna e la Bulgaria mi sembra sempre un po’ di più casa. Sto lavorando in un’associazione che gestisce più centri antiviolenza, alcuni per le donne, altri per i minori.
Quando sono partita avevo molti dubbi e domande, non sapevo cosa mi avrebbe aspettata qui. “Sarà un’esperienza psicologicamente provante, quindi ricordati, se hai bisogno di parlare, io sono qui”. Questo è stato il saluto che la mi famiglia e i miei amici mi hanno dato prima che partissi, facendomi sentire supportata e al sicuro, come sempre.
In queste settimane sono stata principalmente nel centro per i minori, in questo momento ci sono solo adolescenti, tutte ragazze. Io non parlo bulgaro, lo sto imparando, ma riusciamo a comunicare, io riesco a far capire che sono lì per ascoltarle e loro riescono, a tratti, a raccontarmi le loro storie. Non sono storie facili, sono fatte di disordine, insicurezze e, a volte, anche di violenza.
Passando da un centro all’altro sto capendo tante cose, sto conoscendo ragazzine e donne, con vite diverse, ma unite dalla triste conoscenza di ingiustizie che le hanno colpite da vicino.
La parte più importante di quello che sto facendo qui è forse imparare da ogni gesto. Prendersi cura dell’altro non è un’azione a senso unico, a volte sono io a prendermi cura di loro essendo presente e organizzando varie attività, a volte sono loro che mi insegnano il bulgaro e mi fanno conoscere le loro vite.
Non credo di stare facendo qualcosa di rivoluzionario, ma è sicuramente qualcosa di arricchente. La violenza e le ingiustizie si combattono con la cura, e soprattutto quando si deve ancora crescere, credo sia importante avere qualcuno che si prenda cura di te, che ti insegni che il mondo non è tutto fatto di brutte esperienze, e che non deve esserlo.
Probabilmente, queste donne e queste ragazzine sono solamente gocce nel mare infinito che è il mondo. Ma quando le rive di questo mare sono vicine a noi, come quelle splendide di Varna, è giusto prendersene cura e fare di tutto per preservarle.