“FacetoFace” si chiude con un dono speciale. Le parole della professoressa Marta Cartabia
Nell’ultimo numero di Diogene de “La Provincia di Como” due pagine sono state dedicate ai temi della giustizia riparativa, al progetto di Vetrine di Vita e al laboratorio autobiografico che si svolge nella Casa Circondariale di Como. Un focus speciale è stato dedicato alla chiusura del progetto Facetoface dell’associazione Origami che ha donato 68 libri alla biblioteca di Montano Lucino.
Stefano Naro e Sofia Bernasconi, che hanno svolto il servizio civile per CSV Insubria, commentano l’iniziativa. Commentata anche dalla professoressa Marta Cartabia, Ministra della giustizia nel Governo Draghi quando, per sua iniziativa, la giustizia riparativa è stata inserita nella legge di riforma del processo penale (legge 27 settembre 2021, n. 134)
«La domanda per me cruciale è “Che cos’è la giustizia?”, da qui sono voluto partire. Per questo in cima alla lista dei libri che ho scelto ho messo “Le leggi” di Platone». Stefano Naro, studente universitario di filosofia, fa parte dell’associazione Origami, un gruppo giovanile comasco che, dalla sua nascita, ha lavorato con impegno e costanza nella diffusione della cultura della giustizia riparativa. «La giustizia riparativa è sinonimo di cambiamento, e il cambiamento non può che avere come protagonista i giovani.
Siamo pronti a scendere in campo per trasformare idee, luoghi comuni e false e dannose credenze» scrive Stefano nella presentazione dell’ultima di una lunga serie di iniziative organizzate da Origami. Lo scorso 31 gennaio l’associazione ha donato alla biblioteca di Montano Lucino, comune dove l’associazione ha sede, 68 libri di varie discipline che toccano il tema della giustizia. Un intero scaffale è stato dedicato esclusivamente alla giustizia riparativa che, nel giugno 2023, è stata normata da una legge dello Stato e che necessita di essere conosciuta nei suoi aspetti innovativi. Grazie al progetto di divulgazione “FacetoFace”, realizzato in collaborazione con l’associazione “Il Gabbiano” e la Fondazione provinciale della Comunità comasca, i giovani di Origami sono entrati nelle scuole per sensibilizzare al tema, raccogliendo pensieri e riflessioni di bambini e ragazzi incontrati in occasione della giornata della Memoria e dei diritti umani.
Il confronto diretto con i ragazzi ha fatto scaturire pensieri di gratitudine per aver incontrato un nuovo volto della giustizia, ma anche riflessioni personali e dubbi: “Credo che la giustizia riparativa sia un buon modo per risolvere i problemi con la vittima e la comunità, anche se mi rendo conto che è complicato”. “Penso che se mai dovessi subire un torto, non riuscirei mai a perdonare il colpevole”. “Utile per rendere l’Italia un posto migliore”, “Ricordiamoci di essere umani”, sono alcune frasi pubblicate sul profilo social di FacetoFace. La donazione dei libri è stata il coronamento dell’obiettivo divulgativo, nella convinzione che sia necessaria un’alleanza dei saperi «per lo scopo, eminentemente pratico – aggiunge Stefano – di mettere in campo una concezione più giusta di giustizia». «La chiusura di questo progetto è senza dubbio un punto di inizio e non di fine – aggiunge Sofia Bernasconi di Origami – se siamo riusciti ad arrivare qui è grazie a tutte le persone e le realtà che hanno collaborato con noi. Un ringraziamento va alle persone che si sono unite a noi e hanno fondato Origami perché è anche grazie a loro se il tema della giustizia riparativa sarà portato avanti». Filosofia, diritto, sociologia, antropologia, psicologia e letteratura, senza dimenticare testi per i più piccoli nella sezione “Giustizia al futuro” sono le discipline proposte.
Da Platone a Bobbio passando per Hobbes, Beccaria e Rawls fino al manuale di giustizia riparativa dei professori Grazia Mannozzi e Giovanni Lodigiani dell’Università dell’Insubria. Tra i testi donati spicca anche il saggio “Un’altra storia inizia qui” nel quale Marta Cartabia, già ministra della Giustizia, e il docente di criminologia Adolfo Ceretti, si confrontano con il magistero del cardinale Martini e con ciò che l’arcivescovo auspicava: una giustizia “che ricucia i rapporti piuttosto che reciderli, promuova i valori della convivenza civile, porti in sé il segno di ciò che è altro rispetto al male commesso”.
La Biblioteca di Montano Lucino è stata un fondamentale supporto all’iniziativa dell’associazione Origami. Proprio i suoi spazi hanno accolto, lo scorso 31 gennaio, l’evento conclusivo del progetto “FacetoFace” con una festa emozionante e partecipata. «Non abbiamo potuto dire no a un’associazione giovane che ha tanto entusiasmo e voglia di fare – è il commento della bibliotecaria Tiziana Petrocelli – siamo felici di rendere visibile questo progetto attraverso i testi che, con il prestito interbibliotecario, saranno accessibili a tutti i cittadini della provincia». «Abbiamo valutato questa offerta con gioia – aggiunge – credo sia la prima volta che un’associazione giovanile dona dei libri a una biblioteca, abbiamo voluto sostenerli per il carattere e il significato dell’offerta, e abbiamo dedicato uno spazio ben preciso agli oltre sessanta di testi che trattano di giustizia e di giustizia riparativa. Noi, come biblioteca, desideriamo dare forza e carattere a questo progetto, contiamo sull’effetto domino che si potrà generare con il prestito a livello provinciale e siamo pronti ad ascoltare l’associazione Origami e sostenere il loro spirito di iniziativa. I “vantaggi” della biblioteca saranno intercettare quegli utenti che fanno che più fatica a frequentarla».
Marta Cartabia è stata Ministra della giustizia nel Governo Draghi e, per sua iniziativa, la giustizia riparativa è stata inserita nella legge di riforma del processo penale (legge 27 settembre 2021, n. 134). Sposata, tre figli, è oggi professoressa ordinaria di Diritto costituzionale presso l’Università Bocconi di Milano e Presidente emerita della Corte costituzionale. I settori privilegiati della sua attività di ricerca riguardano il diritto costituzionale italiano ed europeo, la giustizia costituzionale, la protezione dei diritti fondamentali e il rapporto tra Stato e confessioni religiose. Dal dicembre 2017, è membro per l’Italia della Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto del Consiglio d’Europa (altrimenti nota come Commissione di Venezia) e ne è stata nominata vicepresidente nel dicembre 2023.
La professoressa Cartabia così commenta l’iniziativa dell’associazione Origami: «Trovo che una iniziativa come quella di questi giovani che si sono interrogati intorno alla domanda “che cosa è la giustizia?” sia bella, significativa e risponda a un bisogno del nostro tempo. La domanda sulla giustizia invero interroga ogni persona, non è riservata ai professionisti del diritto, perché ognuno, prima o poi, deve fare i conti con una esperienza di ingiustizia, piccola o grande che sia. È importante aprire spazi di riflessione genuina e profonda su questo tema. Desidero portare anche io il mio contributo al lavoro che questi giovani stanno avviando, offrendo loro l’idea di giustizia che si trova negli scritti di John Braithwaite, premio Balzan 2024: “poiché il reato ferisce, la giustizia deve curare”. La giustizia riparativa è una giustizia che vuole provare a curare le ferite causate dalle piccole o grandi ingiustizie che affaticano il mondo».
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