«La mia estate a Scampia: oltre fiction e luoghi comuni»
«Mio zio è don Gabriele Corbetta, sacerdote di Fara Gera d’Adda, in provincia di Bergamo, e da tempo organizza viaggi a scopo sociale in collaborazione con altre parrocchie o oratori. Quest’anno, dal 27 luglio al 4 agosto, la destinazione è stata Scampia e lui ha voluto proporre questa esperienza anche a me. Mi aveva raccontato di queste iniziative, ma non mi aspettavo che mi avrebbe coinvolto e, quando lo ha fatto, ne sono stata felice. Ho pensato che potesse essere una bella occasione per conoscere un luogo nuovo e per capire quanto i racconti su di esso fossero realistici o meno».
Le giornate
L’organizzazione delle giornate è stata diversificata e il tempo è trascorso tra attività di animazione, incontri e visite turistiche: «Per i primi cinque giorni con il nostro gruppo – composto di 18 persone, compresi mio zio e l’educatrice, di età compresa tra i 14 e i 21 anni – abbiamo partecipato alle attività dell’oratorio estivo della parrocchia di Scampia affiancando gli animatori – nostri coetanei – di mattina e di pomeriggio. Durante la restante parte del soggiorno abbiamo avuto occasione di visitare Napoli sotterranea e il Cristo velato, di andare a Capri e ad Amalfi e di trascorrere il tempo con attività consigliate dai ragazzi del posto, come il percorso a piedi del vicino parco, da cui abbiamo potuto godere di una bellissima vista».
L’incontro con una realtà diversa da quella conosciuta è stato, per Anna Giulia, molto positivo: «A parte la differenza negli orari, dato che la mattina ci incontravamo dalle 8 alle 13 e il pomeriggio dalle 16 alle 18.30, ho trovato le attività dell’oratorio estivo e i giochi molto simili a quelli “tradizionali” a cui ero abituata anche io; ho, dall’altra parte, notato come fossero molto più organizzate rispetto alle nostre e come, nonostante gli animatori fossero pochi, i bambini venissero tutti coinvolti senza che nessuno rimanesse in disparte o isolato. Un momento diverso dal solito era, invece, quello degli incontri di noi ragazzi con don Aniano Manganiello, parroco di Scampia: con lui e tra di noi abbiamo discusso di molti argomenti di attualità decisamente interessanti».
Una realtà diversa
Durante il viaggio e nelle settimane successive Anna Giulia ha avuto modo di riflettere su ciò che ha vissuto e su quello che ha “portato” con sé: «Rispetto a quanto avevo sentito e letto ho trovato una realtà molto diversa; tra le cose che mi hanno maggiormente colpito ci sono stati la bellissima accoglienza che tutti noi abbiamo ricevuto e la fratellanza che esiste tra le persone, tutte estremamente socievoli e aperte.Temevo che potessero esserci dei pregiudizi, ma non è stato così: mi sono resa conto che il “ritratto” che nei film o nelle serie tv spesso viene fatto è, molte volte, composto di visioni estreme e, infatti, ci è stato raccontato che le persone che vivono lì non sono sempre felici di come vengano descritti quei luoghi, perché la realtà è molto diversa».
A Scampia ragazzi e ragazze hanno creato legami forti: «Ci sono diverse persone che sento ancora e con cui pensiamo ad uno scambio “al contrario”, per il prossimo anno, così che loro possano venire qui. È un’esperienza che rifarei, lì ma anche in altri luoghi, come Assisi o la Sicilia».
di Lalila Lattanzi
per gentile concessione della redazione de La Provincia