Portare un sorriso ai piccoli pazienti in ospedale: corso ABIO
Abio-Associazione per il bambino in ospedale opera tutti i giorni negli ospedali Sant’Anna, Valduce, Cantù ed Erba e organizza un nuovo corso di formazione dedicato ai potenziali volontari. I requisiti sono: avere trai 18 ed i 69 anni e tanto tempo ed attenzione. Il corso è in partenza a breve. Per informazioni e iscrizioni: abio.como@fastwebnet.it oppure 031.305258
Portare un sorriso in ospedale e rendere meno difficile la permanenza dei piccoli pazienti nei reparti di pediatria. C’è un mondo fatto di persone che si impegnano per creare un ambiente accogliente fatto di colori, ascolto e gioco dietro l’impegno di Abio-Associazione per il bambino in ospedale, onlus nata quarant’anni fa per offrire una atmosfera serena attorno ai bimbi ricoverati e sostegno alle loro famiglie in un momento di particolare difficoltà. L’associazione – che nella provincia di Como conta 200 volontari e opera tutti i giorni negli ospedali Sant’Anna, Valduce, Cantù ed Erba – farà partire a breve un nuovo corso di formazione dedicato ai potenziali volontari: requisiti avere trai 18 ed i 69 anni e tanta voglia di dedicare tempo ed attenzione. L’obiettivo è quello di approfondire le attività dell’associazione e spiegare ciò che viene richiesto ai volontari; successivamente seguirà un corso di formazione in cinque lezioni teoriche ed un tirocinio in corsia di 60 ore per imparare come rapportarsi con pazienti e personale medico-sanitario.
«La formazione è indispensabile – spiega Franca Bottacin, segretario generale di Abio Como – il nostro è infatti un volontariato particolare che richiede conoscenze e rispetto dell’ambiente in cui avviene, e che va affrontato con impegno costante oltre che con passione. Ecco perché una delle condizioni che chiediamo ai volontari è l’impegno a garantire la propria presenza almeno tre ore a settimana per minimo un anno. Il volontariato in ospedale è qualcosa che va fatto seriamente, ci sono bimbi e genitori che ci aspettano». Le attività sono tante, sia per i pazienti che per i loro familiari: si va dal gioco alla lettura, passando dall’ascolto e dal supporto psicologico. «Può capitare – aggiunge Bottacin – che il alcuni momenti ci sostituiamo alla famiglia, ad esempio quando mamme e papà devono andare a pranzo o hanno bisogno di tempo per sbrigare pratiche e commissioni; in quel momento siamo dei riferimenti per i piccoli, il nostro obiettivo è quello di alleggerire il loro tempo passato in un letto d’ospedale». Un volontariato che non richiede particolari competenze ma solo un grande cuore. «Non tutti – conclude Franca Bottacin – sono predisposti a questa attività, ecco perché è fondamentale la formazione. E qualcuno può anche non essere ritenuto idoneo». Per informazioni ed iscrizioni: abio.como@fastwebnet.it o 031.305258. – Simona Facchini