Quassù tra i ghiacci, dove la barba serve a scaldare il viso
Il volontario
Da Como a Mariehamn con un programma di volontariato europeo. Vasco Coppi ha scelto le Isole Åland, arcipelago tra la Finlandia e la Svezia, con 11.286 abitanti, per un progetto di volontariato sociale e ambientale. Per partecipare al Corpo Europeo di Solidarietà si è rivolto all’operatrice del Csv dell’Insubria Laura Fagetti ed è a lei che scrive. «Ciao Laura, come va là in Italia? Ho sentito che è tornato in voga il covid… Anche qui si inizia a parlarne. Fortuna che c’è poca gente in giro. Qui, freddo a parte, direi tutto bene. Mi sto facendo crescere la barba per proteggere la faccia dal freddo. Sono impegnato in tante attività: andare nelle scuole a spiegare il funzionamento del mercato dell’usato dove arrivano 50 scatole al giorno con dentro di tutto, partecipare a eventi e incontri settimanali, infine prendere continuamente traghetti per spostarsi tra le isole. Sai che qui sono gratuiti i traghetti? E le associazioni… Sto facendo il giro di tutte quelle presenti sul territorio e sono tantissime. Quasi troppe per il numero di abitanti, ma in questo settore è sempre meglio abbondare. Ogni tanto ci penso e faccio fatica a credere che mi trovo a 1.700 km di distanza da Como in un arcipelago sperduto nel mar Baltico. Poca gente e tanta natura, quasi perfetto. Pensa che 13 volontari internazionali su 14 manco sapevano esistessero le isole Åland. Anche se qualche volta si sente un po’ di solitudine… chiamiamola pure “malinconoia” (come cantava Masini). Alle 16 finisco e mi ritrovo nel buio, freddo e nessuno in giro. Vero potrei leggere, disegnare e studiare, ma ammetto che non sempre ne ho voglia. Molti mi chiedono chi me l’abbia fatto fare di venire qui, ma magari tu che mi conosci meglio qualche idea ce l’hai. Quando dico di essere timido qua tutti mi danno del bugiardo…Forse perché non sanno com’ero un 3 o 4 anni fa? Manco le salutavo le persone e invece adesso in poco più di un mese ho conosciuto tantissime persone.
Tra cui 8 italiani. E ti assicuro che qui non sono cambiati affatto: sempre accoglienti, subito a invitarmi a casa loro o a uscire la sera insieme. Che poi uscire dove? Due locali ci sono qui. Un nightclub, un pub e zero persone in giro. Ah, ho trovato pure un gruppo di ragazzi che tutti i mercoledì giocano a calcio in città…. in 28 anni di vita nella mia città natale e manco ne conosco di ragazzi che giocano a calcio e invece qui ci ho messo solo un mese e mezzo a conoscere una squadra. Sarà l’aria gelida della Finlandia che magari scaccia i troppi pensieri, ma probabilmente devo ringraziare soprattutto te e l’Europa per quest’ottima opportunità che mi é stata data. Appena ho saputo di questo ESC subito l’ho sentito come la soluzione. All’inizio tentennavo, ma sapevo che prima o poi l’avrei fatto. Chissà a quanti potrebbe servire un’esperienza così, ma stranamente sono poche le persone che conoscono questa possibilità. Quando tornerò in Italia farò la pubblicità di questo progetto perché merita davvero. Ovviamente non è tutto rose e fiori, la lingua è molto difficile da imparare e le persone sono diverse dagli italiani. E poi il freddo… Siamo a -11 con un vento gelido e il mare ghiacciato. Però se da un lato fatico con la lingua locale, dall’altro ho migliorato notevolmente l’inglese. Se sopravviverò al freddo, ci rivedremo questo autunno.
Ps: salutami Martina e magari, fate un pensiero sul farvi un giro qui a Mariehamn.
di Vasco Coppi
Per gentile concessione della redazione de La Provincia