Regime IVA al Terzo Settore: lettera di Luigi Colzani ai parlamentari
«Come ogni anno, è arrivata l’ennesima incursione legislativa, stavolta per imporre il regima IVA a tutto il Terzo Settore – ha scritto il presidente di CSV Insubria Luigi Colzani in riferimento al DL fiscale che assoggetta il terzo settore al regime Iva.
«Il terzo Settore è composto nella stragrande maggioranza dei casi di piccole associazioni – ODV e APS – che non esercitano alcuna attività commerciale. Alcune di esse si vedrebbero assoggettate all’obbligo di aprire una partita IVA per lo svolgimento di determinati servizi, un adempimento decisamente insopportabile per molte di loro, adempimento che si andrebbe ad aggiungere a quelli connessi con l’iscrizione al RUNTS».
Eppure anche quest’anno il Presidente della Repubblica ha parlato del volontariato come di “una straordinaria energia civile”, osserva Luigi Colzani «Qui invece si continua di fatto a trattare le formazioni sociali come fossero una subordinata della Pubblica Amministrazione o, peggio, di qualche area politica. Anche a fronte di normative europee, con le quali pure sappiamo di doverci confrontare, riteniamo inaccettabile voler considerare l’attività del Terzo Settore come commerciale, negando in questo modo gran parte della sua storia e della sua identità che lo vede appunto “terzo” riaspetto a Stato e Mercato».
La richiesta espressa e comunicata anche ai parlamentari che rappresentano la provincia di Como e di Varese è: «vogliamo che sia fatto il necessario per assicurare nei fatti e nelle procedure amministrative la specificità di questo settore, specificità affermata definitivamente dalla sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale».
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La lettera è in continuità con quanto già espresso da Chiara Tommasini, presidente di CSVnet per cui «non è più accettabile che con emendamenti dell’ultima ora si colpisca un mondo così importante per la tenuta sociale del nostro Paese senza che ci sia stata alcuna interlocuzione sui provvedimenti».
«Non è più accettabile trovarsi a rincorrere gli emendamenti dell’ultima ora che colpiscono un settore così importante per il Paese. Le più alte istituzioni, dal Capo dello Stato al Presidente del Consiglio, celebrano giustamente l’importanza del volontariato e del terzo settore in questa delicata fase storica. Serve coerenza a tutti i livelli e un confronto, al quale siamo sempre aperti, prima di prendere le decisioni. Comprendiamo che talvolta emerga l’esigenza, da parte del legislatore, di fare alcune scelte anche per venire incontro alle armonizzazioni, soprattutto in materia fiscale, con le direttive comunitarie, ma tali scelte devono essere anticipate da una adeguata interlocuzione. Responsabilità politica significa immaginare l’impatto degli esiti dei provvedimenti che si prendono e condividerli con chi li subisce. Noi siamo sempre disponibili e pronti al confronto».