Un tavolo di coprogettazione per l’abbazia dell’Acquafredda di Lenno
Un tavolo di co-progettazione per recuperare e riaprire un gioello del Lago di Como: l’Abbazia dell’Acquafredda di Lenno. Un processo partecipato e sostenuto da esperti grazie al finanziamento che il Comune di Tremezzina ha ottenuto da Fondazione Cariplo tramite il bando Obiettivi comuni. Il progetto è stato sottoposto alla proprietà dell’immobile, la Provincia di Lombardia dei frati minori cappuccini, che ha dato la propria disponibilità a coinvolgere l’abbazia in un intervento di recupero architettonico e riutilizzo sociale dell’immobile, nel rispetto della sua storia ed identità. Tale progetto dovrà essere messo a punto dal tavolo di co progettazione.
A presentare l’iniziativa sono stati il sindaco del Comune di Tremezzina, Mauro Guerra e fra Daniele Rebuzzini, vicario generale della Provincia Lombarda dei frati minori cappuccini, don Sergio Tettamanti, rettore del santuario della Madonna del Soccorso, Natale Capone e Pierantonio Ferrari rispettivamente presidente e vicepresidente del Comitato civico promotore della proposta di rigenerazione dell’Abbazia accompagnati da alcuni giovani.
L’abbazia dell’Acquafredda diventa così un paradigma unico e originale per costruire un nuovo modello imprenditoriale di turismo sociale interconnesso con i cammini religiosi, affidando ai giovani, coinvolti anche nel processo di co-progettazione, la gestione di un luogo di futuro. Luogo che si inserisce proprio nella strategia del Comune per la costruzione del nuovo Piano di Governo del Territorio in avanzata fase di definizione per favorire processi di sviluppo equilibrato e attrattivi per le giovani generazioni.
Il tavolo di co-progettazione
La co-progettazione scelta per costruire il progetto di rigenerazione dell’Abbazia è una fase di maturazione del processo di condivisione dell’idea progettuale nata da un serrato confronto tra l’amministrazione comunale, e alcune realtà del terzo settore del territorio iniziato un paio di anni fa. Queste ultime realtà si sono poi auto costituite in un comitato promotore e hanno avanzato una idea-proposta di rigenerazione dell’abbazia recepita da Comune e Cappuccini. Il Comune fungerà quale garante del progetto di rigenerazione. L’attività di progettazione prevede lo studio per il recupero architettonico, lo sviluppo del modello di gestione e la profilazione del soggetto giuridico no-profit da cui procedere con l’affidamento dei servizi.
Il reclutamento al tavolo avverrà tramite avviso pubblico presente da oggi all’albo comunale e a cui SI PUÒ ADERIRE ENTRO IL 18 MARZO. Scaricando tutte le informazioni pubblicate sul sito www.comune.tremezzina.co.it. L’orizzonte temporale è un anno per poi consegnare alla comunità il dossier finale. La seconda fase prevede la cantierizzazione per il recupero architettonico e l’affidamento ad un soggetto del terzo settore per la gestione. Al tavolo possono partecipare organizzazioni, associazioni, enti, civili e religiosi, no-profit impegnate negli ambiti della cultura, dell’accoglienza turistica, dell’agricoltura sociale e dell’inclusione.
Il progetto dell’Abbazia consentirà di rilanciare il processo spontaneo partecipato ad un tavolo di co-progettazione capace di coinvolgere soprattutto i giovani, target di riferimento a cui affidare la gestione del nuovo modello e le istituzioni di riferimento (Comune, Diocesi, Frati Cappuccini, soprintendenza). Il tavolo sarà animato da facilitatori con competenze utili alla costruzione del modello. L’ingaggio dei giovani sarà rinforzato dalla proposta di attività di ripristino del parco del compendio immobiliare organizzando anche eventi culturali e di recupero della memoria del luogo così da coinvolgere l’intera popolazione . I professionisti che si occuperanno del recupero architettonico siederanno a fianco di chi costruirà il modello di gestione per condividere le potenzialità degli spazi da recuperare. Per la parte di recupero architettonico in sintonia con il tavolo di co-progettazione il professionista incaricato svilupperà le potenzialità per l’uso degli spazi in relazione alle funzioni del modello gestionale e consegnerà a fine percorso lo studio propedeutico alla cantierizzazione dell’opera suddiviso in lotti funzionali. Al tavolo di co-progettazione sarà infine modellizzata la forma imprenditoriale che meglio si sposa con le funzioni individuate dal modello di gestione sempre rimanendo nell’ambito del terzo settore.
L’ingaggio dei professionisti è reso possibile dal finanziamento di Fondazione Cariplo al Comune di Tremezzina sul bando OBIETTIVI COMUNI. Un budget di 50.000 euro concesso a fondo perduto dopo che Cariplo ha valutato positivamente la qualità della strategia messa in campo dal Comune per attivare il percorso di rigenerazione. Il Comune di Tremezzina è altresì impegnato a definire con la proprietà dei Cappuccini un primo atto di comodato d’uso dell’Abbazia per poter svolgere le attività propedeutiche alla progettazione. Atto che sarà soggetto all’approvazione del Consiglio Comunale.
Storia dell’Abbazia – La via Francigena Renana
L’Abbazia di Santa Maria dell’Acquafredda, oggetto d’intervento, è un antico complesso monastico benedettino risalente al XII secolo. Il compendio è costituito dalla chiesa, dal convento e corpi di fabbrica e dalle aree coltivabili . L’intero patrimonio è dichiarato dalla Soprintendenza di interesse artistico e storico particolarmente importante . E’ inutilizzata da un decennio per la carenza di vocazioni ed è di proprietà della Provincia Lombarda dei frati minori cappuccini che ha deciso di aprire alla possibilità di coinvolgere l’immobile nell’iniziativa che si sta presentato.
La Tremezzina è tappa dell’itinerario della Francigena Renana, un percorso di pellegrinaggio che collega Canterbury a Roma. La Francigena Renana è una variante della Via Francigena che attraversa la Svizzera, l’Austria e il Nord Italia. La Tremezzina è una delle tappe più spettacolari del percorso, grazie alla sua bellezza paesaggistica e al suo ricco patrimonio storico e culturale. I dati sugli afflussi e la tipologia di turisti suggeriscono che la Via Francigena Renana abbia un potenziale importante per lo sviluppo del turismo locale orientato alla sostenibilità, a basso impatto antropico e focalizzato sulla valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale. L’Abbazia è inserita in questo itinerario e in un contesto di pregio paesaggistico unico che collega il santuario del Soccorso (sito Unesco) con l’abbazia di San Benedetto in Val Perlana.