Al via la Rassegna Nazionale Baskin
Il Baskin torna a casa. Torna a Cremona, dove è nato, e ci torna giusto in tempo per festeggiare i suoi 18 anni. E’ cresciuto parecchio da quando nacque nel 2001, e anche da quando venne battezzato ufficialmente nel 2006; ma è ancora in piena età dello sviluppo. L’occasione della rimpatriata è la quarta Rassegna Nazionale, che dal 31 maggio al 2 giugno vedrà nove squadre contendersi lo ‘scudetto’, e che è stata presentata alla stampa nella Sala Giunta del Comune di Cremona.
La ‘vernice’, che ha visto anche la presentazione del logo della manifestazione, è stata condotta da Andrea Tolomini, socio dell’Associazione Baskin.Antonio Bodini, presidente dell’Associazione, ha sottolineato l’espansione galoppante del movimento: ‘Nel 2013, quando Cremona ospitò la prima edizione della Rassegna Nazionale, le squadre di baskin in Italia erano meno di un quarto di quelle di adesso.
La rassegna ha cadenza biennale, alternandosi con la Coppa Italia in cui l’aspetto agonistico lascia spazio alle squadre nate da poco, che hanno così occasione di visibilità. I numeri dicono che il baskin piace, viene considerato una risposta concreta all’idea di far giocare tutti insieme, chi schiaccia a canestro e chi può appena muoversi in carrozzina, dando a tutti la possibilità di contribuire alle sorti della squadra. Inclusione è un concetto prezioso, e il baskin è il modo che noi proponiamo per realizzarla. E si direbbe che funzioni, dato che dalle 30 squadre del 2013 siamo adesso a 130 in 15 regioni italiane, e la logica inclusiva continua ad affascinare e coinvolgere un numero sempre crescente di volontari che ci credono e ci si impegnano’.
A proposito di concretezza, Bodini illustra i costi ed elenca chi ne ha reso possibile la copertura: ‘La Rassegna costerà intorno ai 50mila euro, costo che possiamo sostenere grazie in particolare a quattro pilastri: la Fondazione Vodafone, il Comune di Cremona, MicroData Group e la Fondazione Comunitaria della provincia di Cremona. Abbiamo il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Cremona e Comune di Gerre Caprioli che ospiterà alcune partite al PalaBosco. Grazie a loro, e alla generosa attenzione di altre associazioni, non ci sentiamo soli, e nei tre giorni tante persone potranno vivere un’esperienza indimenticabile, in cui la dimensione sportiva si intersecherà con quella comunitaria. Nel baskin si vince e si perde, ma l’unica a essere davvero sconfitta è l’esclusione’.
Il ruolo dell’allenatore è stato illustrato dalla prof. Paola Bodini: ‘Il valore di questo sport è motorio ma anche relazionale. Lavoriamo in palestra con persone che vanno dalla scuola elementare all’età adulta, concentrandoci soprattutto sulle persone con disabilità che hanno meno occasioni di esprimersi attraverso il movimento, ma i normodotati li aiutano, li guidano, il che migliora anche l’aspetto relazionale perché chi ha disabilità impara a fidarsi degli altri, a lasciarsi guidare. Questo lavoro si traduce poi in partita, competizione non esasperata ma vera. Chi è in panchina sostiene chi sta giocando, e se qualcuno a volte dimentica che il baskin non è il basket glielo si fa presente…’.
Fausto Capellini, con Bodini ideatore della disciplina, è responsabile del coordinamento nazionale baskin e consigliere nazionale del Comitato Italiano Paralimpico di cui il baskin è Associazione Benemerita: ‘La Rassegna nazionale sarà il culmine di un anno di attività, con la partecipazione delle squadre vincenti dei nove campionati ufficiali. Ma le regioni italiane in cui a vari livelli si gioca a baskin sono sedici, con 2500 atleti. Inoltre c’è il mondo della scuola: quest’anno hanno giocato a baskin oltre 15mila studenti italiani. E’ motivo d’orgoglio per noi vedere che un’iniziativa nata a Cremona si sta sviluppando così bene’.
Antonio Cigoli, responsabile della sezione cremonese, fa il punto della situazione locale: ‘Al nostro campionato hanno preso parte 13 squadre, fra le quali per la prima volta una cremasca, impegnando una ventina di ufficiali di campo e 23 arbitri, nelle palestre di Cremona, Cicognolo, Caorso, Offanengo, San Bassano e Soncino. Il titolo è andato al Teamaskin Fadigati, che speriamo si comporti bene perché fin qui Cremona che ha inventato il baskin non ha mai vinto il campionato nazionale…’.
Tolomini ha ringraziato, fra i presenti, Cesare Macconi presidente della Fondazione Comunitaria (‘Sono io che ringrazio voi per quello che fate, abbiamo già partecipato con un contribuito allaprima edizione sei anni fa perché lo sport inclusivo fa parte integrante del nostro obiettivo di costruire una comunità solidale’, ha risposto Macconi), Maurilio Segalini presidente della Canottieri Bissolati che ospiterà un girone, la signora Maria Teresa Carrera dell’Uisp che ha dato una ‘casa’ istituzionale al baskin, Giorgio Gandolfi (‘Noto giornalista, uomo di riferimento del basket non solo nazionale, amico della nostra disciplina’), Vittorio Cavaglieri consigliere comunale di Gerre Caprioli.Bodini ha illustrato altri numeri: ‘Sette alberghi cremonesi ospiteranno 180 atleti, una trentina fra tecnici e dirigenti, un centinaio di familiari; saranno impegnati 45 ufficialidi gara, 42 volontari per trasporti e gestione delle tre palestre.
Saranno forniti pasti per 400 persone. Venerdì 31 si partirà con il corteo da piazza Marconi al cortile Federico II, e ci sarà un ideale gemellaggio con la Giornata Mondiale del Latte promossa dalla Libera Agricoltori e dal quotidiano La Provincia; al Palace Hotel ci sarà una mostra fotografica sulle attività sportive che fanno dell’inclusività il loro fulcro’.Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona, ha sottolineato: ‘Il 2 giugno, giorno delle finali, è la festa della Repubblica e il giorno in cui tradizionalmente il Comune regala ai 18enni e a chi ha ottenuto la cittadinanza una copia della Costituzione; quest’anno essendo in periodo elettorale non lo si farà, ma voi siete un esempio vivente dello spirito della Costituzione e in particolare dell’articolo 3’.
L’assessore Mauro Platé ha aggiunto: ‘Per Cremona è un onore e un privilegio ospitare la Rassegna nazionale di uno sport che è mezzo di crescita sociale e culturale. Il vostro progetto va di continuo al di là di ogni aspettativa’.Bodini apre un altro fronte: ‘Io ho una figlia che ogni giorno non riesce a entrare in negozi o ristoranti per la presenza di ostacoli, il cui superamento darebbe un’ulteriore dimensione concreta all’evento cheproponiamo e all’idea di inclusione che ne è alla base’.
Giorgio Gandolfi è intervenuto facendo presente che il baskin sta prendendo piede anche in altre realtà europee: ‘Avete fatto scuola destando interesse un po’ in tutta Europa, nel 2015 a Pesaro si è disputato il quadrangolare Euro Hoop for all, progetto riconosciuto e sostenuto dalla Comunità Europea’.
Bodini concorda: ‘Anche fuori dai nostri confini ci si è accorti che il baskin dà risposte reali alle aspirazioni di una vita migliore’.E Capellini : ‘L’anno scorso a Bassano del Grappasi è tenuto il primo torneo europeo con squadre di cinque nazioni, e da altri Stati ci si sta avvicinando’.
Insomma Cremona, dopo aver fatto nascere il baskin, ora lo vede tornare a casa cresciuto a dimensione nazionale, e già capace di farsi capire in tante altre lingue. In fondo la sua è una lingua universale, quella dello sport, dell’inclusione e del piacere di stare insieme. Non per niente, qualcuno lo chiama lo sport più democratico del mondo.