Casalmaggiore, a teatro contro l’azzardo
“Gran Casinò” è uno spettacolo per dire no al gioco d’azzardo, anche a quello legale, e per contribuire a creare consapevolezza su un perverso business gestito dalle lobby del gioco e dalla malavita. Andrà in scena il 9 maggio 2018 alle 21.00 sul palco del Teatro Comunale di Casalmaggiore all’interno di un calendario di iniziative promosso da Consorzio Casalasco Servizi Sociali e No Slot.
Tanto nelle grandi città quanto nelle province, assistiamo ad una proliferazione dell’offerta del gioco d’azzardo legale, sostenuta da una promozione pubblicitaria sempre più massiccia e aggressiva.
A Milano, non c’è zona in cui non campeggi dalla facciata di un palazzo il faccione sorridente di qualche lotteria istantanea o sala slot virtuale o reale …
Persino sulle bustine di zucchero si trovano i numeri dell’ennesima lotteria!
Se è vero che sempre più associazioni e cittadini chiedono con determinazione alle Istituzioni di regolamentare il settore, ponendo dei limiti all’offerta del gioco, è pur vero che spesso ci si dimentica di indagare la composizione delle Commissioni chiamate a definire le regole. Ex politici, che hanno collaborato a stabilire le regole dei giochi saltano la palizzata e vengono assoldati dalle Concessionarie; Manager delle multinazionali dell’azzardo vengono candidati al Parlamento puntando ad incarichi nella gestione politica del settore. Una babele del business ad ogni costo. E il costo lo sappiamo è elevatissimo: vite spezzate, famiglie distrutte, costi sociali inestimabili.
I più drastici sostengono che “con la fame di soldi e di sponsorizzazioni che c’è, i gestori del gioco presto entreranno anche dove oggi pare inimmaginabile.
Arriveranno ad istituire fondi per le “buone cause” e ce li ritroveremo a bussare finanche alle scuole”. Ma non vogliamo neanche immaginare che si arrivi ad una tale bestialità…!
Perché di fronte alla latitanza di una parte delle Istituzioni ci sono moltitudini di cittadini che, riuniti in libere organizzazioni insieme anche al mondo della scuola, collaborano a costruire argini culturali a questo fenomeno. Questo spettacolo, dal canto suo, si offre come strumento di comunicazione emotiva e
al contempo razionale per stimolare l’indignazione e creare consapevolezza.
Così si scopre come in un’Italia che da decenni è in forte declino economico e sociale, il gioco d’azzardo ha fatto registrare un exploit travolgente: il fatturato dell’azzardo legale è passato dai 26 miliardi di euro del 2005, ai 95 miliardi di euro del 2016.
Gli italiani sono meno dell’1% della popolazione del pianeta, ma nei giochi online rappresentano il 23% del mercato mondiale.
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11 MAGGIO 2018 – ORE 16.00/19.00 – Open Innovation Campus, via Volta 3 Casalmaggiore
Evento pubblico di riflessione sul contrasto al gioco d’azzardo patologico e presentazione del libro ” Loose for Life, come salvare un paese in orverdose da gioco d’azzardo”
Rivolto agli amministratori, cittadini operatori e stakkeholder
Relatori
- Giulia Migneco, avviso Pubblico, autrice di Loose for Life;
- Simona Neri, referente Anci Toscana gioco d’azzardo;
- Stefano Vaccari, relatore gioco d’azzardo in commissione parlamentare antimafia.
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16 MAGGIO 2018 – ORE 21 – Sala Polivalente Gussola
Proiezione del film documentario
VIVERE ALLA GRANDE
Film contro l’azzardo che ha conquistato Locarno
presentato in anteprima mondiale il 13 agosto scorso al 68° festival del cinema di Locarno, vivere alla grande, docu-film del debuttante Fabio Leli (28 anni, a collaborare con lui anche una giovanissima giornalista, Carmen Cafarella 26enne), ha raccolto un grande applauso, sia all’anteprima che nella proiezione del 14 agosto.
159 minuti che si sviluppano intorno a due storie: quella di Francesco, padre di famiglia che con il gioco ha perso, oltre al denaro, figlia e famiglia, e quella di Mattia, un giovane che solo col suicidio è riuscito a liberarsi dal demone del gioco e la cui storia è ricostruita, con toni drammatici e struggenti, dai famigliari e dagli amici.
Dentro questi due argini narrativi, Fabio Leli propone poi il suo lavoro d’inchiesta lungo tre anni che, attraverso tante autorevoli voci e un’ampia documentazione, tocca tutti gli aspetti: economico, normativo, antropologico, istituzionale. Come scrive nelle sue note di regia: “L’Italia è sotto attacco. L’invasore non è uno Stato estero. Il nemico non ha un volto facilmente riconoscibile, ma la sua presenza è ormai talmente forte e radicata, che viene quasi considerato un alleato dal governo italiano. E’ il gioco d’azzardo legalizzato, una macchina perfetta che lavora a più livelli. Non è solo una questione di denaro. Sembra una tassa invisibile e volontaria, una tassa del popolo. L’invasione si sviluppa a livello economico, ma anche territoriale, politico, sociale, mediatico e culturale. E’ un circolo vizioso, che coinvolge tutti questi aspetti e li modifica per il fine massimo: il profitto. Ma un profitto di pochi, in contrasto alla sofferenza e alla povertà di molti, troppi. Perché indubbiamente l’unico modo certo e accurato di guadagnare con il gioco d’azzardo è solo uno: gestirlo. Ed è impossibile inoltre comprendere come l’invasione del gioco d’azzardo legale abbia trasformato e modificato la politica, la società, l’economia, la comunicazione di massa e la cultura, senza raccontare uno spaccato dell’Italia dell’ultimo ventennio”.
“Cosa sei disposto a perdere per vincere?”, questa domanda è l’incipit del film. A tutti noi la risposta. E dal film un’ appello: si vieti almeno la pubblicità dell’azzardo legale, lo chiedono i parenti e gli amici di chi è stato travolto dall’offerta di gioco d’azzardo, specificità tutta italiana.
Il film davvero riuscito e da vedere è stato finanziato con una raccolta fondi attraverso crowdfunding che ha raccolto 7mila euro da 72 donatori, e ha ricevuto il sostegno di il supporto di associazioni ed enti come Alea, Conagga, Fondazione Antiusura, Banca Etica.
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23 MAGGIO 2018 – ORE 21 – Sala Polivalente, Scandolara Ravara
Proiezione del film documentario
Slot – Le intermittenti luci di Franco
Il pluripremiato documentario diretto da Dario Albertini e distribuito da Luce Cinettà,
Il film, prodotto da Cinzia Spano – Sulla Strada Film, è stato presentato alla 19° edizione del Festival Visioni Italiane, Cineteca di Bologna, dove si è aggiudicato il Premio D.E-R come Miglior Documentario Visioni Doc 2013, finalista al Premio Doc/it Professional Award dello stesso anno, ha ottenuto altri importanti riconoscimenti come il Premio “Adriano Asti” Miglior lungometraggio al Valdarno Cinema Fedic e il Premio cinemadocumentario.it.
Dario Albertini realizza un documentario, interessante, poetico, sulla vita (o almeno una parte importante) di Franco Soro, un uomo di circa sessant’anni che ha problemi di dipendenza da gioco compulsivo. Franco è sardo, ma da qualche anno vive a Civitavecchia, dove si è recato per cercare di riallacciare un rapporto con la moglie e la figlia che, a causa del suo devastante vizio, lo hanno abbandonato. Eppure è un uomo che ha delle capacità e anche degli amici pronti, nonostante tutto, a sostenerlo, ad aiutarlo, pur sapendo che ogni somma di denaro elargita diventerà moneta tintinnante da inserire nelle infernali macchinette. Pur soffermandosi ampiamente sulla patologia in questione, Albertini traccia un ritratto dell’uomo, cercando di coglierne il malessere, le sfumature, i tratti della personalità che, comunque, risultano gradevoli. Non sapremo mai se quest’uomo riuscirà a smarcarsi dal precipizio in cui si ritrova, poi potremmo chiederci quale ruolo abbia lo Stato in tutta questa vicenda ma non è questo il taglio del lavoro del regista romano che ha preferito rimanere sul lato umano, con un tono da indagine antropologica.