Progetto Re-Start, positivo il bilancio dopo due anni di intensa attività
Dopo due anni di intensa attività si è concluso il progetto RE-Start: percorsi di reinserimento socio-lavorativo oltre la pena, cofinanziato da Regione Lombardia POR FSE (Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo) 2014/2020 Opportunità e Inclusione, promosso dal Comune di Cremona in collaborazione con un’ampia rete territoriale.
Il progetto è soprattutto finalizzato a sostenere interventi di accompagnamento all’inclusione socio-lavorativa e di prevenzione di situazioni di marginalità di persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria ed ex detenuti. Si tratta di interventi propedeutici all’inclusione attiva nell’ambito del reinserimento individuale, all’informazione e sensibilizzazione del contesto territoriale, con particolare attenzione al mondo del volontariato, all’inserimento lavorativo, alla prevenzione della marginalità estrema, offrendo un’accoglienza abitativa temporanea e supporto alla genitorialità dei detenuti e dei loro contesti familiari.
I risultati di RE-Start sono stati presentati e condivisi in un incontro, tenutosi nella Sala Eventi di SpazioComune, presenti il Sindaco Gianluca Galimberti e l’Assessore alla Trasparenza e alla Vivibilità Sociale Rosita Viola, che in questi anni ha seguito, per conto del Comune di Cremona, le azioni intraprese in stretta collaborazione con la Direttrice della Casa Circondariale Maria Gabriella Lusi. Sono inoltre intervenute la Direttrice dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Mantova Diva Paola Polidori e la Presidente della Rete Bibliotecaria Cremonese Elisabetta Nava.
Hanno partecipato all’incontro i partner effettivi del progetto: Altana Soc. Coop. Soc. Impresa Sociale, CSV Lombardia Sud di Cremona, Consorzio Sol.Co Cremona Soc. Coop. Soc., Consorzio Arcobaleno Soc. Coop. Soc., Cooperativa Sociale di Bessimo onlus, Fondazione Religione e di Culto “Don Angelo Madeo”, Servizi per l’accoglienza Soc. Coop. Soc. Onlus, Nazareth Soc. Coop. Soc. COSPER, e i rappresentanti dei partner associati: ATS – Agenzia di Tutela della Salute Val Padana, Azienda Sociale Cremonese, ASST- Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Cremona, ASST Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Crema, Comune di Crema, Comunità Sociale Cremasca a.c.s., Consorzio Casalasco Servizi Sociali, Provincia di Cremona.
Sono intervenuti anche i rappresentanti degli enti e delle organizzazioni del territorio che hanno contribuito alla realizzazione del progetto: la Rete Bibliotecaria Cremonese, il CPIA – Centro Provinciale Istruzione Adulti, e la Cooperativa Sociale “Il Calabrone”.
Gli obiettivi che i promotori si sono prefissati riguardavano soprattutto l’implementazione della rete di enti e partner sul territorio provinciale, creando sinergie sempre più efficaci tra pubblico e privato e mettendo a sistema le prassi di lavoro sviluppate grazie a questa progettualità. In particolare lo scopo è incidere maggiormente sulla riqualificazione professionale dei beneficiari, aumentando la loro possibilità di trovare un’occupazione, sul sostegno familiare e genitoriale di queste persone, nonché sul sostegno di casi più problematici o con vulnerabilità che difficilmente possono essere affrontate dai singoli.
Per il percorso di reinserimento individuale, grazie all’esperienza maturata durante i precedenti progetti, si fa affidamento alla figura dell’Agente di Rete (AdR) che basa il suo modus operandi sulla conoscenza e l’interrelazione col territorio di Cremona, Crema e Casalmaggiore e sulla conoscenza e sull’analisi della persona da accompagnare durante il percorso di reinserimento. In sinergia con l’Agente di Rete, l’operatore dei servizi al lavoro si occupa dell’inserimento lavorativo dei soggetti agganciati e della formazione mirata, finalizzata a tirocini di inserimento lavorativo e, più in generale, alla strutturazione, in stretta connessione con il servizio sociale territoriale del progetto di presa in carico. Con l’inserimento lavorativo il progetto consente anche l’attivazione di strumenti di soluzioni abitative temporanee.
L’attività a sostegno dei percorsi di inclusione sociale delle persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria proseguirà grazie alla realizzazione del progetto denominato A rebours – La famiglia come attore di inclusione di soggetti autori di reato, recentemente approvato da Regione Lombardia, che vede capofila il Comune di Cremona, e con il progetto Ri.Scatto – Reti territoriali per il lavoro e una nuova libertà, di cui è capofila il Consorzio Sol. Co. Mantova.