Sindaci, ok al Piano contrasto alla povertà
L’assemblea dei sindaci dell’Ambito Sociale del Cremonese ha approvato il “Piano Povertà di Ambito”. Questo primo atto di programmazione territoriale, finalizzato a declinare sul territorio le linee regionali di contrasto alla povertà, permetterà l’utilizzo di 487mila euro per rafforzare i servizi sociali territoriali ed incrementare le misure di protezioni per le famiglie più fragili, dando continuità e sviluppo alle misure in atto.
Nel corso della riunione, tenutasi in Provincia, è stato analizzato il Piano di Zona 2019-20 appena approvato e fatto il punto sui temi del contrasto della povertà, anche alla luce delle novità introdotte dal Decreto Legge n. 4, del 29 gennaio 2019 Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e pensioni. Ora si apre infatti una fase con novità ed incognite che, inevitabilmente, portano con sé processi di questa portata.
L’Assemblea ha confermato l’efficacia dei percorsi di integrazione nell’Ambito sviluppati con il lavoro sul Reddito di Inclusione (REI), in particolare attraverso la rete di collaborazione fra assistenti sociali e Centri per l’impiego. Tale rete si è positivamente consolidata – con l’indispensabile supporto del terzo settore, del network Alleanza contro la povertà, della Fondazione Banca dell’Acqua, presenti tra gli altri all’incontro – e rappresenta una risorsa utile per il lavoro futuro.
Gli interventi dell’assessore al Welfare di comunità del Comune di Cremona Mauro Platè, del presidente dell’Azienda Sociale del Cremonese Giuseppe Tadioli, della Portavoce della rete Alleanza contro la Povertà Daniela Polenghi, del Dirigente della Provincia Dario Rech, del Sindaco di Stagno Lombardo Roberto Mariani e della rappresentante dei sindacati confederali Monica Vangi, hanno confermato l’impegno dell’Assemblea a seguire da vicino lo sviluppo dei processi in atto e a presidiare le eventuali criticità che dovessero emergere, valorizzando i legami territoriali e le relazioni con le realtà sociali.
Nelle prossime settimane, infatti, vi sarà necessariamente un periodo di transizione e di sovrapposizione dei due modelli (REI e Reddito di Cittadinanza), un momento da monitorare in tutti i suoi sviluppi, dedicando particolare attenzione ad una corretta informazione ai cittadini, da realizzarsi in modo capillare ed uniforme sul territorio, rivolgendo particolare attenzione alle fasce disagiate che potrebbero risultare in qualche modo escluse dai nuovi processi.