APPELLO della Fondazione PerugiAssisi per la cultura della Pace
APPELLO della Fondazione PerugiAssisi per la cultura della Pace
“In nome di Dio: cessate il fuoco! Si abbia la forza di dire “basta!”
Papa Francesco (5 novembre 2023)
Appello a tutte le donne e gli uomini che, dentro e fuori le istituzioni, non hanno smesso di credere nell’impegno per la pace, i diritti umani e la giustizia.
“É indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione” (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
Fermiamo le stragi!
Anche se sembra difficile, facciamo l’impossibile per spezzare la spirale della violenza. Bomba su bomba, raid dopo raid, assassinio dopo assassinio, razzo dopo razzo, attentato dopo attentato, strage dopo strage, la violenza sta superando ogni immaginazione. Ad un’esplosione così straordinaria di violenza occorre contrapporre un’azione altrettanto straordinaria di segno contrario.
Condanniamo “senza se e senza ma” l’attacco ad Israele e la reazione che ne sta seguendo. Come abbiamo sempre, puntualmente, condannato tutti gli atti di guerra, di terrorismo e di violenza in ogni dove. Ma non limitiamoci a condannare! Salviamo le vite umane che possiamo ancora salvare. Non arrendiamoci all’escalation! Non lasciamoci trascinare nel baratro. Non assecondiamo la spirale della morte.
Facciamo pace a Gerusalemme
A trent’anni dalla firma degli Accordi di Oslo, dopo decenni di denunce e allarmi inascoltati, i responsabili delle istituzioni e della politica internazionale devono recitare il “mea culpa” e riconoscere la necessità pressante di fare quello che non è ancora stato fatto: la pace tra i “nemici”, la pace a Gerusalemme.
C’è un solo modo per mettere fine a questo incubo che sta insanguinando la Terra Santa e minaccia di infiammare il mondo intero: riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la stessa libertà e gli stessi diritti che riconosciamo agli israeliani. Tanti lunghi e dolorosi decenni di occupazione militare, uccisioni mirate, bombardamenti, guerre, arresti, repressione indiscriminata, abusi, umiliazioni, deportazioni, apartheid e violazione di tutti i fondamentali diritti umani, ampiamente documentati delle Nazioni Unite, dimostrano il fallimento di tutte le opzioni militari. Non ci sarà mai pace senza giustizia.
Rinnoviamo dunque, ancora una volta, un accorato appello a tutti i responsabili della politica nazionale, europea e internazionale perché intervengano energicamente per mettere fine a questa tragedia facendo rispettare il diritto internazionale dei diritti umani, la legalità internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite. Israele e Palestina: due Stati per due Popoli. Stessa dignità, stessi diritti, stessa sicurezza.
“Gaza sta diventando un cimitero di bambini. E’ una crisi di umanità!”
Antonio Guterres, Segretario Generale dell’Onu (6 novembre 2023)
Lo scorso 7 ottobre i militari di HAMAS hanno ucciso, con scopo terroristico, circa 1.400 cittadini israeliani e ne hanno presi oltre 200 in ostaggio.
Dallo scorso 7 ottobre oggi nella sola Gaza sono stati uccisi oltre 16.000 palestinesi, cifra che aumenta ogni giorno, molte decine di migliaia sono i feriti, abbandonati senza cure mediche ed impossibile da soccorrere. Molti di questi feriti sono destinati a morire o a subire amputazioni. Decine di migliaia di bambini vagano terrorizzati senza una famiglia e senza alcuna assistenza. Nei territori occupati di Cisgiordania, sono stati uccisi oltre 400 palestinesi da parte dei coloni e dall’esercito israeliano.
Durante una breve tregua Israele ha liberato dalle sue carceri 150 donne e bambini palestinesi, contro il rilascio da parte di Hamas di 50 ostaggi civili, nello stesso tempo Israele ne ha incarcerati altri 300, senza alcuna garanzia processuale.
Rinnoviamo dunque, ancora una volta, un accorato appello a tutti i responsabili della politica nazionale, europea e internazionale perché intervengano energicamente per mettere fine a questa tragedia, facendo rispettare il diritto internazionale dei diritti umani, la legalità internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite, assicurando con urgenza gli aiuti umanitari alle vittime.
TAVOLA LECCHESE PER LA PACE